Il sequestro di parte dello Stadio 'Paolo Mazza' di Ferrara e la momentanea sospensione della campagna abbonamenti per il prossimo campionato stanno facendo vivere i tifosi spallini e la città estense in una situazione piena di dubbi e timori.

Il punto della situazione

Dopo due anni dal suo ritorno in Serie A la Spal si aspettava un'estate e una stagione da vivere nella massima tranquillità e nessuno a Ferrara avrebbe mai pensato a quel che invece è accaduto negli ultimi giorni, ovvero il sequestro di buona parte dello stadio 'Paolo Mazza' per presunte irregolarità nelle procedure di collaudo e nel rispetto delle norme antisismiche correlate ai recenti lavori di ampliamento.

L'indagine è giunta come una doccia gelata per i tifosi, seguita peraltro da un comunicato ufficiale della società sportiva con il quale si informa che viene momentaneamente sospesa la campagna abbonamenti. Ma cosa è successo? La Procura della Repubblica di Ferrara ha iniziato ad indagare da qualche tempo sui lavori di ampliamento dello stadio a seguito di esposti inviati da ditte edili a Prefettura, Questura, Comune e altre istituzioni. Peraltro, la questione veniva presentata in modo notevolmente dettagliato e ricco di particolari e circostanze. Da lì sono scattate le indagini che, in relazione ad un sopralluogo effettuato da un perito della Procura, avrebbero evidenziato non poche situazioni problematiche da chiarire con ulteriori indagini e verifiche.

Occorre precisare, però, che allo stato attuale sia la Spal che il comune di Ferrara sono da ritenersi esclusivamente parti lese in ordine all'intera vicenda.

Le prospettive future

Come dicevamo in precedenza, la situazione ha allarmato, e non poco, i tifosi e i ferraresi dal momento che manca solamente circa un mese e mezzo dall'inizio del prossimo campionato di Serie A.

Animi che erano già agitati per questioni meramente sportive. Ovvero, alcune cessioni di beniamini della squadra estense, tra cui Lazzari e l'ormai ex capitano Antenucci. Non va tralasciata la questione sponsor visto che tra i principali indagati è presente Giuseppe Tassi, della Tassi Group, una delle più importanti aziende che sostengono economicamente la società sportiva, presente con il proprio logo ben in vista sulle maglie della Spal.

Inoltre si sa bene che si tratta di indagini che necessitano di tempi lunghi e già sarebbe gran cosa se il tutto si limitasse a dover giocare fuori sede le prime partite di campionato previste invece 'in casa'. Per ora non resta comunque altro da fare che attendere i nuovi sviluppi della vicenda, mentre la squadra si prepara al consueto ritiro estivo con tanto di allenamenti e gare amichevoli.