Il lavoro di Andrea Agnelli in questi due anni di presidenza all'ECA (associazione delle società europee) è stato apprezzato a tal punto che il presidente bianconero è stato confermato per altri quattro anni, fino al 2023. Lo stesso Agnelli ha ribadito di essere molto felice di come si è svolta l'ultima assemblea, dichiarando che tutti gli associati vogliono fare l'interesse del calcio. L'obiettivo dell'ECA è quella di costruire un calcio trasparente, che lavori a stretto contatto con la UEFA, in particolar modo con il presidente Ceferin. Come confermato da Agnelli, ci sarà 'Riforma coppa europee dalla stagione 2024/2025', un cambiamento che verrà portato avanti nelle modalità ancora da definire, di certo la volontà è quella di sviluppare il calcio internazionale a livello di società calcistiche.
La prima proposta lanciata dal presidente bianconero, riguardante proprio la riforma è una Champions a quattro gruppi composta da 8 squadre ognuno con 24 posti garantiti per la stagione successiva, non è stata apprezzata da molte società ma come ribadisce Agnelli, quell'idea: 'era un punto di partenza, una base su cui lavorare, di certo non era un punto di arrivo'.
'Riforma Coppe europee dalla stagione 2024/2025'
Lo stesso Agnelli ha confermato che il progetto finale potrebbe somigliare al progetto di partenza, ma non è detto. Si tratterà di trovare un'intesa con tutti i partecipanti all'ECA, con il fine di arrivare ad una definizione entro il 2022 anche se il presidente della Juventus spera di possa trovare una soluzione prima di tale data, sempre nell'interesse non solo delle società calcistiche più ricche ma in generale di tutto il calcio europeo.
Lo stesso Agnelli ha sottolineato che nessuna proposta avrà l'umanità, sarebbe già tanto si arrivasse all'approvazione da parte del 70-80% dei membri dell'ECA. Anzi per Agnelli sarebbe un risultato ottimo. Gli ostacoli per la riforma sono tanti, a partire dalla questione dell'ammissione diretta. La fatica che ha dovuto fare l'Ajax ad esempio, nonostante sia arrivata in semifinale di Champions League, ne è la dimostrazione (la società olandese ha giocato infatti i preliminari di Champions League).
Altro problema è il calendario pieno e la scelta di mettere come anno di inizio della riforma il 2024 è proprio perché il calendario internazionale non sarebbe ancora definito in quella data. Di certo, secondo Agnelli, una delle decisioni da prendere è quella di diminuire il numero di partite in casa delle società e allo stesso tempo diminuire gli impegni delle nazionali. Dopo la nomina del presidente, l'ECA si prenderà una pausa per riflettere sulla situazione riforma ed il prossimo incontro è previsto per marzo 2020 a Budapest.