Mauro Icardi ha avviato la sua disputa legale con l'Inter non per una questione meramente economica, ma perché vuole essere reinserito appieno nel progetto nerazzurro, al fine di tornare a giocare. È questo, in sintesi, quanto chiarito dall'avvocato Giuseppe Di Carlo durante un'intervista rilasciata a Sportmediaset, nel corso della quale ha spiegato le varie fasi che hanno portato alla presentazione dell'istanza presso il collegio arbitrale.

Innanzitutto, l'atto si chiama ufficialmente "Domanda di Arbitrato e Nomina Arbitro", ed è giunto nella sede del club milanese di Viale della Liberazione nella serata di giovedì 29 agosto, poche ore dopo l'ennesimo rifiuto di trasferimento da parte dell'attaccante argentino, questa volta al Monaco che aveva manifestato un serio interesse nei suoi confronti.

Probabilmente, se da un lato ci si attendeva che da un momento all'altro la guerra di nervi tra Mauro Icardi e l'Inter sarebbe potuta finire in tribunale, dall'altro ha destato un bel po' di sorpresa la richiesta di un risarcimento danni da parte del calciatore sudamericano pari a circa 1,5 milioni di euro. Proprio su questo punto, il legale ha voluto chiarire che non si tratta di una precisa volontà dell'attaccante argentino, ma di una "conseguenza necessaria dell'atto". Infatti se il documento non avesse contenuto una specifica richiesta di denaro pari ad una percentuale minima del 20% del compenso lordo annuo, sarebbe risultato incompleto.

Dunque, citando direttamente la risposta fornita da Giuseppe Di Carlo a Sportmediaset: "È una formula obbligatoria della domanda.

Non avrei potuto dare diversamente". Proseguendo nelle sue spiegazioni, ha aggiunto che qualora il collegio arbitrale dovesse riconoscere un comportamento "discriminatorio" da parte del club milanese verso l'ex capitano, il pagamento di danni economici sarebbe una "conseguenza naturale", ovvero un indennizzo previsto dalla legge che in questi casi vale per tutti.

'A Icardi interessa essere parte integrante del progetto Inter'

Il legale del centravanti di Rosario, dunque, ha sottolineato con forza (evidentemente per evitare ulteriori fraintendimenti su questa delicata vicenda) che l'azione giudiziaria intentata dall'ex capitano interista non ha alcuna finalità economica, poiché l'unica esigenza del calciatore è quella di tornare ad essere coinvolto appieno nel progetto Inter.

A tal proposito, l'avvocato Di Carlo si è chiesto come mai, in due mesi di preparazione e di allenamenti, il suo cliente non sia mai stato schierato nemmeno per disputare un'amichevole.

Guardando a quanto accadrà nei prossimi giorni, colui che ha sottoscritto la domanda di arbitrato per conto di Mauro Icardi ha ricordato che l'arbitro avrà cinque giorni di tempo per accettare l'istanza, e che probabilmente lo farà solo dopo la chiusura della sessione estiva del mercato (domani, 2 settembre). A proposito di calciomercato, ha sottolineato che, qualora in queste ore l'attaccante argentino dovesse trovare una nuova squadra, l'atto cadrebbe perché: "Non ci sarebbero più le ragioni per procedere".

Durante l'intervista, al legale del bomber 26enne è stato chiesto come sia stato possibile che, a poche ore dall'invio della notifica all'Inter, siano circolati pubblicamente non solo i dettagli dell'atto, ma anche indirizzi, numeri di telefono e nomi.

Su questo punto, Giuseppe Di Carlo non ha nascosto che si tratta di una situazione inspiegabile, parlando di "gravissime violazioni della privacy", e aggiungendo che il responsabile della diffusione di queste informazioni riservate dovrà essere individuato e rispondere delle sue azioni nelle sedi opportune.