La fine dell'era Mauro Icardi è stata vissuta quasi come una vera e propria liberazione da tutto l'ambiente Inter. I tifosi, i dirigenti e anche il tecnico, Antonio Conte, erano abbastanza stufi di sentir parlare del centravanti argentino, soprattutto perché si discuteva di cose extra campo. Una cosa che è stata rimarcata sopratutto dal nuovo allenatore in conferenza stampa, alla vigilia del match di campionato contro il Cagliari. Fino all'ultimo, però, l'ex capitano sembrava orientato a rifiutare ogni offerta pur di restare a Milano. Alla fine, però, il Paris Saint Germain è riuscito a convincerlo, anche grazie alla pressione della moglie e agente, Wanda Nara, spaventata dagli striscioni comparsi sotto casa.

Icardi e il rifiuto di allenarsi

L'addio di Mauro Icardi all'Inter non è avvenuto senza strascichi polemici. Grandi discussioni sono state create dalla causa che il centravanti argentino ha intentato nei confronti della società nerazzurra settimana scorsa, prima di convincersi ad andare via. L'attaccante chiedeva il pieno reintegro in rosa, per avere la possibilità di svolgere anche la parte tattica degli allenamenti al servizio di Antonio Conte, e un indennizzo da 1,5 milioni di euro per danni d'immagine. Come ammesso dal suo avvocato, non c'era la possibilità di chiedere di svincolarsi a parametro zero.

Il Corriere dello Sport e Repubblica, però, portano alla luce anche alcuni retroscena di cui non si era a conoscenza.

L'Inter, infatti, era pronta a rispondere alla causa con delle prove clamorose e che evidenziavano un comportamento discutibile del classe 1993. L'attaccante si lamentava di non partecipare alla parte tattica degli allenamenti, ma la società nerazzurra avrebbe sottolineato che fu lui ad autoescludersi​, prima chiedendo l’autorizzazione a non partecipare alla tournée in Asia, poi mentre il suo avvocato Giuseppe Di Carlo inviava diffide Icardi si rifiutava di prendere parte agli allenamenti di gruppo pretendendo di lavorare solo in palestra, decisione comunicata a Oriali e al dottor Corsini.

La chat con la squadra

Mauro Icardi, nella causa intentata contro l'Inter, metteva in evidenza anche il fatto di essere stato escluso dalla chat con tutta la squadra. I nerazzurri, però, erano pronti a difendersi anche su questa posizione visto che quella chat era stata creata appositamente per la tournée in Asia. Quella stessa tournée a cui lui ha chiesto di non partecipare a differenza di Radja Nainggolan, che ha voluto giocarsi le sue chance fino in fondo per convincere Antonio Conte. Con tali prove, dunque, appare evidente come l'argentino sarebbe andato incontro ad una sconfitta in tribunale.