L'introduzione del Var non ha evidentemente placato le continue polemiche arbitrali a cui assistiamo ogni fine settimana. Il problema di fondo restano anche le regole interpretabili, come è il caso del fallo di mano in area di rigore. Ad alimentare ulteriori critiche in questi giorni è stato il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, che ha 'tuonato' nei confronti della classe arbitrale in merito ad alcune decisioni prese contro il suo Napoli.
L'ultimo episodio è relativo alla partita di domenica 9 febbraio fra Napoli e Lecce, quando l'arbitro Giua ha fischiato una simulazione a Milik nonostante il Var avesse informato l'arbitro che l'episodio era dubbio.
Giua ha voluto sposare la sua idea senza ricorrere alla tecnologia, ma dalla moviola si capisce come abbia sbagliato, causando un evidente danno al Napoli. Un rigore che poteva riportare in parità la squadra di Gattuso, con la partita che in quel momento era sul 2 a 1 per i salentini. Al 'Corriere dello Sport', Aurelio De Laurentiis ha avanzato l'ipotesi che una società come il Napoli potrebbe chiedere risarcimento danni per alcuni episodi arbitrali sfavorevoli dovuti al mancato utilizzo del Var.
La protesta del patron azzurro
Proprio il presidente del Napoli, al noto giornale sportivo romano, ha dichiarato "Il Napoli si è visto negare molti rigori, si potrebbero chiedere i danni". Per il massimo dirigente azzurro, infatti, la mancata assegnazione di un rigore non è solo un danno sportivo ma anche economico, considerando che oramai il calcio è diventato una vera e propria industria.
Ha poi ribadito l'importanza di introdurre nel calcio il 'challenge', ovvero la possibilità per l'allenatore di chiamare il Var una volta per tempo. Allo stesso modo dovrebbe avere la possibilità di discutere con l'arbitro sulla decisione presa da quest'ultimo.
'Se questi torti a catena sviluppassero un danno di duecento milioni, chi li ripagherebbe?'
De Laurentiis ha poi lanciato una provocazione pesante, dichiarando "Se questi torti a catena sviluppassero un danno di duecento milioni, chi li ripagherebbe?". Allo stesso tempo ha sottolineato come ci sia fin troppa superficialità nelle decisioni prese dagli arbitri e, probabilmente, l'unico modo per sensibilizzare il sistema calcio è ritirarsi dal campionato.
Secondo il presidente del Napoli a volte solo con il 'pugno duro' si può arrivare ad una risoluzione di problematiche reali in questo caso associate allo sport. Ha poi dichiarato che non utilizzare una tecnologia a disposizione dell'arbitro è un vero e proprio 'delitto sportivo'.