Nonostante siano passati 14 anni dalla sentenza, Calciopoli rimane uno degli argomenti più chiacchierati dai media sportivi. Il processo infatti è divenuto uno strumento di paragone in merito alla situazione attuale della Serie A e alla sua eventuale ripartenza dopo l'emergenza. In questi giorni si sta discutendo molto sul famoso 'scudetto di cartone' qualora la Figc, in caso di sospensione forzata del campionato, dovesse assegnarlo alla Juventus. Il presidente Agnelli ha già fatto capire che non vuole titoli 'di cartone'. Ha messo infatti un like ad un commento di un tifoso bianconero che ha aveva scritto che la Juve non accetta scudetti non conquistati sul campo, come invece ha fatto l'Inter durante Calciopoli.
A riguardo ha risposto l'ex presidente dell'Inter Moratti, stuzzicando Agnelli in merito al fatto che non si possono mettere a paragone la 'truffa' di Calciopoli con l'eventuale assegnazione per causa di forza maggiore dello scudetto 2020. A Moratti ha successivamente replicato l'ex amministratore delegato della Juventus Luciano Moggi. Senza giri di parole l'ex dirigente della Juventus, in riferimento a Calciopoli, ha dichiarato: "Moratti non parli più di truffa, chi ha subito è la Juve".
'La Juventus è esente da reati di cui all'articolo 6'
Luciano Moggi, utilizzando il suo profilo Facebook, ha risposto in maniera perentoria alle accuse di Moratti che definiva la Juventus come società truffatrice in merito a Calciopoli.
L'ex dirigente bianconero ha dichiarato infatti che il Tribunale Sportivo, a fine processo, decretò che fu un campionato regolare quello del 2005-2006 e che quindi: "La Juventus è esente da reati di cui all'articolo 6'. Per quanto riguarda invece la giustizia ordinaria, Moggi ha voluto ricordare che la sentenza è frutto di illazioni e supposizioni del Pubblico Ministero che aveva dichiarato che non esistevano intercettazioni telefoniche, se non quelle degli indagati del processo.
Moggi ha poi aggiunto che il PM venne smentito dal Tribunale di Milano che affermò fra l'altro che in quel tempo era il presidente dell'Inter Facchetti a fare 'lobbing con gli arbitri'.
Moggi sulle sim svizzere
Moggi poi si è soffermato sulle 'sim svizzere', chiamate in causa per il fatto che con quelle l'ex dirigente bianconero avrebbe contattato gli arbitri della Serie A.
Come scritto dall'ex dirigente bianconero, il maresciallo chiamato a deporre a riguardo, sentenziò che non portarono traffico. Successivamente Moggi ha voluto lanciare delle provocazioni a Moratti facendo riferimento ad alcune situazioni particolari associate all'ex presidente dell'Inter. Ha infatti invitato a Moratti ad esporre la sua versione sui rapporti telefonici fra Facchetti ed il designatore Bergamo. Lo ha poi stimolato nel dire il suo parere su quando il dirigente dell'Inter chiese all'arbitro Bertini di fargli vincere la semifinale di Coppa Italia Cagliari-Inter. Moggi ha chiuso le provocazioni facendo riferimento alle plusvalenze fittizie e allo spionaggio industriale, situazione in cui sarebbe stato coinvolto l'ex presidente dell'Inter.