Ringhio in campo, cuore d'oro nella vita. Gennaro Gattuso, campione del mondo nel 2006 e allenatore del Napoli, fresco di conquista della Coppa Italia, durante l'emergenza coronavirus si è contraddistinto per un gesto di grande umanità e generosità. Per aiutare i lavoratori della Società Sportiva Calcio Napoli messi in cassa integrazione, ha rinunciato a una parte del suo ingaggio. Le ragioni del suo gesto le ha spiegate al canale tv turco Trt Spor che l'ha intervistato mercoledì scorso. L'ex tecnico del Milan, di recente ha avuto un gravissimo lutto familiare: a soli 37 anni, è scomparsa la sorella Francesca.

Gattuso: 'Se posso aiutare qualcuno lo farò sempre'

Come molte società, non solo sportive, il Napoli, a causa della crisi economica dovuta al fermo delle attività imposto dalla pandemia, ha messo in cassa integrazione una trentina di dipendenti. Si tratta per lo più di magazzinieri e lavoratori dell'area amministrativa. Gattuso è stato assunto lo scorso dicembre in sostituzione del tecnico esonerato Carlo Ancelotti. Con il nuovo allenatore, il Napoli ha ritrovato unità e ha vinto la Coppa Italia battendo la Juve di Maurizio Sarri 4 a 2 ai rigori. Il Napoli ha trovato, però, anche un campione di umanità. Gattuso, infatti, dallo scorso aprile ha messo una parte del suo compenso a disposizione dei lavoratori del club in difficoltà.

Il suo gesto, apprezzato da tutti, è stato ripreso anche dal direttore sportivo del Napoli, Cristiano Giuntoli.

Lo scorso mercoledì, prima della partita con la Juve che si è disputata senza pubblico allo stadio Olimpico di Roma, al giornalista Dundar Kesapli di Trt Spor Turchia che lo ha definito cuore d'oro, Gattuso ha risposto: "Cuore d’oro non lo so.

Non rinnego le mie origini. Non dimentico da dove arrivo, qual è stato il mio percorso, ed è vero che la fortuna me la sono cercata, però ho avuto di più di quello che ho dato io al calcio. Credo che sia doveroso comportarsi in un certo modo. A me viene facile perché so cosa mi ha dato il calcio e la fortuna che ho avuto e quando posso aiutare qualcuno, lo aiuterò sempre".

Gattuso, storia di fatica e generosità

Per arrivare in alto, Gattuso ha sempre faticato unendo passione a determinazione. Non a caso, da giocatore nella Nazionale con cui ha vinto i mondiali nel 2006 e da allenatore del Milan, Gattuso era soprannominato Ringhio per la grinta e la combattività in campo. Caratteristiche che non l'hanno mai abbandonato, insieme alla solidarietà verso il prossimo. Non è la prima volta, infatti, che l'allenatore di Corigliano Calabro si è distinto per gesti di umana sensibilità. Da allenatore della squadra rossonera, quando si dimise rinunciò totalmente alle due annualità che gli sarebbero spettate, milioni di euro, purché fossero pagati i suoi collaboratori. Poi, quando si dimise anche da tecnico dell'Ofi Creta, pagò di tasca propria gli stipendi dei calciatori che non li ricevevano da mesi a causa dell'insolvenza del club greco.

Tanti i nobili gesti di Gattuso, anche l'impegno nel sociale a favore dei ragazzi della sua Calabria, terra a cui resta attaccatissimo. Nel 2003, ha fondato a Corigliano Calabro l’Onlus 'Forza ragazzi' che dà assistenza sanitaria e culturale ad adolescenti disagiati. Infine, per dare un contributo agli ospedali italiani impegnati nell'emergenza coronavirus, lo scorso marzo ha risposto all’appello dei sindaci di Corigliano Calabro e Rossano con una cospicua donazione, per l'acquisto urgente di un’ambulanza per il 118 e di tamponi e ha fatto altre donazioni alla Croce Rossa.

Gattuso, dedica alla sorella: 'Ci incontreremo di nuovo'

Lo scorso 2 giugno, il mondo del calcio si è stretto intorno all’allenatore, per la morte della sorella minore Francesca, ricoverata dal mese di febbraio per una grave forma di diabete.

"La vita mi ha dato più di quello che ho fatto io, il calcio mi ha fatto uomo, io ho dato molto meno. La scomparsa di mia sorella è stata durissima, non la digerisci mai", ha detto Rino.

La gioia della vittoria contro la Juve, non cancella il suo grande dolore per la perdita di Francesca a cui Gattuso era legatissimo e che sentiva a telefono ogni sera. Stava allenando la squadra quando sua mamma, due settimane fa, gli ha comunicato la notizia dell'aggravarsi delle condizioni di Francesca. Rino ha fatto appena in tempo a correre a Gallarate per darle un ultimo saluto. I funerali, invece, si sono svolti a Corigliano. "Bisogna andare avanti. Sicuramente lei sta bene lassù. Un giorno ci incontreremo di nuovo tutti assieme e ci faremo una chiacchierata", ha detto Gattuso dedicando un pensiero speciale alla sorella.