Continua la trattativa per l'acquisto dell'Inter in vendita tra Suning e Bc Partners, le due parti si sono date una scadenza per decidere se proseguire nella trattativa oppure chiuderla definitivamente con esito negativo. Una scadenza che sarebbe fissata per fine febbraio. Bisogna però considerare che su Suning incombe un'altra data molto importante, quella del 31 marzo prossimo. Entro quel giorno, in effetti, la proprietà nerazzurra avrà il dovere di adempiere a una serie di spese, per un ammontare di circa duecento milioni di euro, necessarie a concludere gli ultimi due mesi dell'attuale stagione sportiva.
Al momento, prima del 31 marzo l'unica chiusura possibile sarebbe quella con Bc Partners, con altri fondi che, fino ad ora, si sono limitati a mostrare interesse. Tuttavia, resta aperta la soluzione alternativa del prestito-ponte per non cedere la maggioranza, ma, a differenza di quanto si è pensato finora, questa potrebbe essere solo una mossa per prendere tempo.
Nell'immediato c'è solo Bc Partners per l'Inter in vendita
Come detto, in questa fase l'unica reale e concreta offerta pervenuta a Suning per l'Inter in vendita è quella del fondo londinese Bc Partners. Un'offerta che si attesta ancora insufficiente per l'attuale proprietà della Beneamata, intenzionata a ottenere una cifra che le permetta di coprire le ingenti spese sostenute in questi quasi cinque anni di gestione dell'Inter.
La trattativa comunque va avanti ed è l'unica che potrebbe chiudersi in tempi brevi. Fatta salva, infatti, la scadenza di fine febbraio per determinare se continuare o arrestare del tutto le contrattazioni, solo l'eventuale cessione a Bc Partners potrebbe essere definita prima di quel fatidico 31 marzo. Un elemento di fretta per gli Zhang e favorevole certamente alle richieste di abbassamento del prezzo da parte del fondo inglese.
Altri fondi al momento solo interessanti alla cessione dell'Inter
La curiosità di altri fondi di investimento esteri nei confronti della situazione nerazzurra non è certo scemata, ma nessuno di loro ha, per ora, presentato una vera e propria offerta a Suning, nel tentativo ovvio di evitare che si crei un'asta di mercato. Questa avrebbe l'unico e negativo effetto di alzare il prezzo di vendita dell'Inter, favorendo quindi gli Zhang che cedono le loro quote.
I nomi degli interessati sono sempre quelli già noti: gli svedesi di Eqt, gli statunitensi di Ares e il fondo arabo Mubadala, che negli scorsi giorni pareva la prima alternativa a Bc Partners. Resta il fatto che nessuno di questi potrebbe chiudere una trattativa in tempi brevi o comunque prima del 31 marzo.
Un finanziamento alternativa alla vendita dell'Inter, per temporeggiare
Sappiamo da giorni anche del tentativo di Suning di reperire quei duecento milioni necessari a ultimare le spese di questa stagione tramite un finanziamento o un prestito-ponte, in modo da non dover cedere le quote di maggioranza della società. Nonostante tutto quello che si è detto e scritto, una mossa del genere potrebbe non avere lo scopo di rimanere al timone dell'Inter anche dopo la prossima estate.
Trovare questa cifra permetterebbe infatti agli Zhang di continuare le trattative con i fondi d'investimento con più calma, senza la pressione delle scadenze. E da ambienti londinesi filtra un'informazione secondo cui un piano per non vendere adesso la maggioranza starebbe venendo perfezionato. È ora da capire se si tratti di un modo per convincere Bc ad alzare la propria offerta o se il fine sia proprio il mantenimento di quella maggioranza. Questa lunga storia prosegue.