Nel match valido per la 30^ giornata di Serie A, la Lazio è andata sul campo del Verona per cercare a tutti i costi di portare a casa i tre punti, fondamentali per continuare a inseguire il quarto posto valido per l'accesso alla prossima Champions League. Nonostante il Verona non avesse grandi pretese di classifica non ha regalato nulla ai biancocelesti, dando così vita ad un match combattuto sin dai primi minuti, risolto poi solo al 92' minuto dal colpo di testa di Milinkovic-Savic.
Primo tempo intenso, ma con poche occasioni
Nonostante su entrambe le panchine mancassero i rispettivi allenatori, Inzaghi per la positività al Covid e Juric per squalifica, le squadre scese in campo hanno interpretato la gara in maniera ineccepibile dal punto di vista tattico, schierandosi tutte e due con la consueta difesa a 3.
Il Verona lascia l'iniziativa alla Lazio che parte subito convinta e determinata a tenere il pallone, facendolo circolare con pazienza e precisione, cercando dei varchi tra le linee del Verona che però si difende molto bene. L'occasione più nitida della Lazio arriva solo al 23' con Immobile che, dalla distanza, colpisce in pieno il palo con un destro molto violento, prolungando così il suo digiuno dal gol in campionato che manca ormai da due mesi. Il Verona non si fa intimorire e continua la sua partita ordinata e attenta, cercando di sfruttare gli errori della Lazio in fase di impostazione, ma cresce anche la mole di gioco che crea con il suo asse di sinistra composto da Dimarco, Zaccagni e Lazovic.
Proprio Lazovic ha la chance più importante del primo tempo per il Verona: Dimarco lo pesca in buona posizione dentro l'area di rigore, Lazovic potrebbe anche calciare verso la porta di Reina, invece sceglie una soluzione a metà tra un tiro e un cross sul quale Lasagna prova ad avventarsi ma non ci arriva.
La Lazio ci crede nel secondo tempo
La seconda metà di gioco inizia subito con il botto: dopo pochi minuti Caicedo riceve palla da circa 30 metri rispetto alla porta di Silvestri, va via di potenza a Magnani, entra in area di rigore e dopo aver fintato il tiro con il suo piede forte, il sinistro, calcia di destro all'angolino basso.
Caicedo fa appena in tempo a festeggiare con i suoi compagni che il gol viene annullato per una sbracciata di troppo dell'attaccante, che colpisce Magnani sul volto mentre stava andando verso la porta. La Lazio è arrabbiata dopo questo episodio ma non riesce a creare nessuna occasione da gol pericolosa, il Verona invece sbaglia qualche ripartenza di troppo senza riuscire a sfruttare la velocità di Lasagna. La partita sembra indirizzarsi verso lo 0-0, le squadre appaiono sempre più stanche e imprecise con il passare dei minuti, nonostante i cambi effettuati da entrambe le parti. Chi non sembra essere stanco e impreciso però è Stefan Radu, che dalla scorsa settimana è il giocatore con più presenze nella storia della Lazio.
Durante l'assalto finale, Radu crossa un pallone lento ma preciso che Milinkovic-Savic incorna con potenza, grinta e determinazione, spedendo il pallone alle spalle di Silvestri. Un colpo di testa che vale 3 punti, ma la vittoria arrivata così, all'ultimo, vale molto di più.