Il progetto sportivo della Superlega europea rimane uno degli argomenti più chiacchierati dai giornali sportivi. Nonostante il calendario preveda la 32esima giornata di campionato infatti, nelle ultime ore si sta parlando molto della competizione europea fallita in soli due giorni. Tanti addetti ai lavori hanno espresso la loro considerazione a riguardo, gran parte di questi si sono schierati contro la Superlega europea, definito da molti come non meritocratico. Tale competizione prevedeva la presenza costante per ogni stagione dei quindici club fondatori mentre cinque sarebbero stati inseriti per meriti finanziari e sportivi.
Fra i critici della Superlega europea c'è anche l'ex presidente dell'Inter Massimo Moratti. L'imprenditore infatti ha sottolineato come siano stati sbagliati comunicazione e tempistica. Per questo la competizione europea è fallita in poco tempo. A tal riguardo Moratti ha dichiarato: "La Superlega europea è un tentativo malfatto, non aveva le basi per poter continuare e quindi è stato il giusto finale".
Massimo Moratti sulla Superlega Europea
L'ex presidente dell'Inter Massimo Moratti in una recente intervista si è espresso sulla Superlega europea. L'imprenditore non ha risparmiato critiche agli organizzatori, lanciando una frecciatina indiretta soprattutto a Florentino Perez e a Andrea Agnelli. Ha individuato tre errori in particolare che avrebbero pesato sul lancio della nuova competizione europea dichiarando: "Hanno sbagliato nella comunicazione nel tempismo".
Moratti ha poi aggiunto: "Altro errore è la valutazione delle reazioni". Secondo l'ex presidente dell'Inter la Superlega europea è una cosa fallita in partenza ed infatti così si è verificato.
Antonio Conte sulla Superlega europea
Rimanendo in tema Inter, anche il tecnico nerazzurro Antonio Conte ha voluto esprimere la sua opinione in merito alla competizione europea ideata da Florentino Perez e sostenuta in primis da Andrea Agnelli.
Secondo l'allenatore pugliese è giusto considerare lo sport sulla base della meritocrazia. Per questo si può discutere il fatto che i quindici club fondatori possano venire ammessi senza meriti sportivi ma solo per blasone. Di certo però, per Conte, bisogna rivedere anche la posizione delle Uefa. L'ente organizzatore delle competizioni europee ha infatti solo vantaggi, guadagnando molto dai diritti televisivi e commerciali.
A differenza invece delle società calcistiche, che devono tener conto dei bilanci. Per questo secondo Conte bisognerebbe dare più introiti ai club. Soprattutto in questo momento storico in cui l'emergenza coronavirus ha portato alla crisi economica anche nel mondo del calcio.