L'addio di Antonio Conte all'Inter ha preso tutti alla sprovvista, in primis la società nerazzurra. Sembrava ci dovesse essere un vertice con il presidente, Steven Zhang, prima di prendere una decisione definitiva e, invece, questo incontro non c'è mai stato. Alla fine le parti hanno deciso di sciogliere il contratto in maniera consensuale con buonuscita da 7 milioni di euro e il club meneghino si è messo alla ricerca di un sostituto all'altezza. La scelta è ricaduta su Simone Inzaghi, che ieri è stato ufficializzato firmando un contratto biennale, con opzione per il terzo anno, a 3,5 milioni di euro a stagione più bonus, ma prima il club meneghino aveva sondato altre piste.
Il tentativo per Ancelotti
Uno dei nomi che sarebbe stato sondato dall'Inter per raccogliere l'eredità di Antonio Conte è quello di Carlo Ancelotti. Quest'ultimo non ha fatto benissimo nelle sue ultime due avventure, al Napoli e all'Everton, con i Toffees che hanno chiuso a metà classifica in Premier League in questa stagione, ma nonostante ciò ha sempre molti estimatori in giro per il mondo. E tra questi ci sono i dirigenti del club meneghino che, stando a quanto riportato da As, avrebbero contattato il tecnico emiliano per approdare all'ombra del Duomo.
Una scelta importante e allo stesso tempo rischiosa viste le ultime due avventure dell'allenatore di Reggiolo. Il tecnico, però, non se l'è sentita rispedendo al mittente la proposta dei nerazzurri e, in seguito, ha deciso di sedersi sulla panchina del Real Madrid, andando a prendere il posto di Zinedine Zidane, che si è dimesso e potrebbe essere il prossimo commissario tecnico della Nazionale francese al termine degli Europei.
La società nerazzurra, dal canto suo, ha deciso di puntare su Simone Inzaghi, ufficializzato nella giornata di ieri.
Il motivo del no
As svela anche i motivi che stanno dietro al rifiuto di Carlo Ancelotti a sedersi sulla panchina dell'Inter nella prossima stagione raccogliendo l'eredità di Antonio Conte. Il tecnico emiliano non ha rifiutato appigliandosi alla scusa di avere ancora tre anni di contratto con l'Everton (era prima dell'addio ai Toffees, arrivato solo per la decisione di accettare in seguito la corte del Real Madrid).
L'allenatore ha sottolineato come non se la sentisse di accettare la corte del club nerazzurro, sottolineando come fosse una questione più emotiva che altro. L'uomo della Décima sulla panchina dei Blancos ha risposto agli emissari dell'Inter che non poteva accettare la loro proposta “perché al Milan sono diventato un grande giocatore e un grande allenatore e lo devo ai loro tifosi. Non posso tradirli". Un simbolo per i rossoneri, un gesto importante che dimostra come ci sia ancora qualcuno che dà importanza al legame con chi lo ha reso grande.