Il 30 luglio 1930 è ricordata dagli appassionati di calcio, in particolare i sudamericani, come la notte in cui la nazionale uruguaiana vinse il primo titolo mondiale della storia, battendo per 4-2 la storica rivale Argentina davanti a 93.000 tifosi.
Il mondiale del 1930 si giocò a Montevideo, in Uruguay, che fu l'unica città ad ospitare la competizione.

Lo stadio era lo Stadio del Centenario, costruito appositamente per il primo mondiale di calcio della storia. Il torneo iridato [VIDEO]era diviso in quattro gruppi, da ognuno dei quali usciva una vincitrice che andava a giocare le semifinali.
Gli avversari dell'Uruguay furono Perù, Romania e Serbia, prima di approdare in finale.
Il trofeo si chiamava coppa Rimet in onore del suo ideatore, Julet Rimet e fu assegnata fino al 1970, quando poi cambiò nome e aspetto.
Le formazioni e i marcatori
Entrambe le formazioni schierarono il modulo 2-3-5. La formazione dell'Uruguay era composta da: Ballesteros fra i pali, Nasazzi e Mascheroni in difesa; Andrade, Fernandez e Gestido a centrocampo; Dorado e Iarte sulle fasce; Scarone e Cea dietro e Castro unica punta.
L'Argentina scese in campo con: Botasso fra i pali; Della Torre e Paternoster in difesa; Suarez, Monti e Evaristo a centrocampo; Mario Evaristo e Peucelle sulle fasce; Ferrera e Vairallo dietro; Stabile unica punta.
I marcatori per l'Uruguay furono: Dorado(12'), Cea(57'), Iriarte(68') Castro (89'). Per l'Argentina andarono a segno Peucelle (20') e Stabile (37').
Curiosità e aneddoti
Alcune ricostruzioni dell' epoca narrano che l'Uruguay inizialmente non volesse giocare la finale contro l'Argentina, in quanto riteneva quest'ultima una squadra troppo violenta calcisticamente.
La finale si giocò sotto una coltre di nebbia e di neve a causa dell'inverno australe
Avendo discusso per la scelta del pallone da utilizzare, si decise di giocare con due palloni diversi, uno per tempo. Per il primo tempo il pallone fu scelto dall'Argentina, per il secondo tempo dall'Uruguay. Il pallone scelto per la prima frazione di gioco era più pesante rispetto a quello scelto dai giocatori uruguagi e questo fu motivo di polemiche da parte dei giocatori argentini.
Il direttore di gara, il belga Langenus, temendo per la sua incolumità e per quella della sua famiglia, avrebbe chiesto un'assicurazione sulla vita per arbitrare l'incontro e una scorta armata che lo riaccompagnasse al porto di Montevideo dopo la partita. Inoltre chiese che ci fosse una nave pronta a salpare per l'Europa a un'ora dal fischio finale. L'Uruguay dovette rinunciare a schierare il suo cannoniere, Anselmo, in quanto colto da un attacco di panico, causato - a quanto pare - dal timore di una marcatura stretta da parte di Luis Monti, centrocampista argentino dal temperamento rude.
Questa fu l'unica finale di un mondiale in cui non partecipò una squadra europea (nel 1950 la sfida conclusiva del mondiale fu Brasile-Uruguay, ma formalmente non si trattava della finale, bensì dell'ultima partita del girone).