Con una media di 98 punti segnati a partita, il Real Madrid u18 domina la prima tappa di Monaco dell'Adidas Next Generation Tournament - il torneo di Basket giovanile u18 più prestigioso d'Europa - e stacca il primo pass per la finale di Kaunas (19-21 maggio).

Scout NBA, internazionali, giornalisti, telecronisti e addetti ai lavori, hanno provato a descrivere, chi attraverso statistiche e chi con giochi di parole, il divario emerso in campo. I Real(ieni), di E. Pollero. E "uno dei team u18 più forti del mondo, che non avrebbe problemi a giocarsela contro i pari età oltreoceano, anzi", sono le due definizioni che sintetizzano al meglio il torneo del Real Madrid.

I Real(ieni) conquistano Monaco

Quattro partite, quattro vittorie. Due volte sopra i 100 punti e uno scarto minimo di 20 punti contro squadre che dominano i rispettivi campionati giovanili nazionali. Una su tutte, lo Zalgiris Kaunas. Sconfitto in finale, a marce basse. E in Lituania il basket è come il calcio in Italia.

Nessuna sorpresa, però, per i madridisti. Vincere la prima tappa è una routine consolidata: ciò che conta è il torneo finale, riprendere lo scettro perso l'anno scorso contro fenomeni serbi del Mega Bemax.

Ma d'altronde cosa aspettarsi, se non il dominio assoluto, da una società che fa scouting e reclutamento a livello internazionale; può permettersi di assemblare un super-team u18 con talenti pescati un po' qui e un po' là in Europa; e schiera quintetti di oltre 2 metri, roba che nemmeno in Eurolega.

Dei dodici che hanno vinto a Monaco, infatti, appena cinque sono spagnoli, il resto sono gemme importate da Slovenia, Russia, Polonia, Senegal e Mali. Quest’ultimi, sempre più reti da pesca di futuri centri europei con mezzi atletici fuori dal comune che entrano nella cantere da giovani, con fondamentali ancora da costruire, ed escono professionisti.

Poi tra le diverse gemme alla fine il diamante è spagnolo. Si chiama Hugo Gonzalez, ha 16 anni, uno in meno degli altri, ha già esordito in ACB con il Real Madrid, ed è stato eletto il miglior giocatore del torneo (MVP). Ma il discorso è relativo, qualche anno fa era Sloveno. In società del genere si ragiona secondo il talento: perché il basket, in Spagna, è una cosa seria, molto seria.

E lo è ancora di più in Lituania, anche se lo Zalgiris u18, secondo classificato, si è dovuto arrendere al Real per manifesta superiorità, nonostante il buon torneo disputato e qualche sicuro prospetto portato alla ribalta. Su tutti la guardia Stonkus e i futuribili Zygas e Beliauskas. I ragazzi di Kaunas hanno rispecchiato una "scuola" di alto, altissimo livello, abile nello spalmare il tanto talento su tanti bravi giocatori ma che deve un po' ritrovare l'ingrediente segreto: la polvere di stelle.

Parole simili, al contrario, sono invece da spendere per i greci del Panathinaikos u18, finiti quinti, ma che a dispetto di un livello piuttosto mediocre fatto vedere all'ANGT dal 2017 in avanti, riescono sempre a tirare fuori almeno una futura stella: quest'anno è il 2,10m Alexandros Samontourov, miglior realizzatore del torneo con prospettive Eurolega, se non addirittura NBA.

In coda, ma su versanti opposti, ci sono poi milanesi e tedeschi. I primi, l'EA7 Emporio Armani Milano u18, richiamati a lanciare in orbita i migliori giovani u18 d'Italia dopo anni di assenza: missione rimandata. Non tutto è perduto, ma da una piazza come Milano ci si aspetta sempre di più che un anonimo settimo posto. Tre buoni prospetti messi in vetrina, comunque, Miccoli, Badalau e Zanetti (prestito), e perché no anche Anchisi e Casella, riequilibrano la bilancia di Monaco.

Poi ci sono i tedeschi, comodi sulla loro berlina, che tutto d'un tratto si ritrovano in corsia di sorpasso con in mano le chiavi del torneo. Nulla di sorprendente, ovviamente, se si parla di organizzazione. Stadio perfetto, statistiche perfette, orari perfetti e riprese televisive per lo streaming perfette.

Alcuni addetti ai lavori, su Twitter, hanno polemizzato per la diretta del torneo su Twich e non più su You Tube, come da tradizione dell'ANGT. Una piccola grande differenza, per chi segue il torneo di mestiere, visto che su Twich non era possibile tornare indietro con la diretta. Alt! Il secondo giorno, su You Tube, erano già disponibili tutte le partite.

La vera sorpresa, però, l'ha raccontata il campo. L'Alba Berlino u18, che ha superato Milano nella gara inaugurale e non è proprio un habitué del torneo nonostante la prima squadra da diversi anni stazioni stabilmente in Eurolega, è arrivata quarta, portando alla ribalta tre talenti di prima fascia: Jack Kayil, Amon Doerries e Linus Ruf. Meno brillanti Ulm (6 posto) e Bayern Monaco (8 posto), anche se gli uomini in arancione, con sponsor la big farmaceutica, hanno dovuto rinunciare alla propria stella, Pacome Dadiet, dopo nemmeno due partite.

Per intenderci, un 2005 con potenziale NBA, francese, reclutato e portato in Germania di recente da Ulm: fantascienza, almeno fino a qualche anno fa. Perché poi scopri che nella cittadina che conta poco più di 125mila abitanti, giusto l'anno scorso, è approdato l'MVP dell'Europeo u20, Juan Nunez. Dove giocava prima? Nel Real Madrid. E così, un cerchio, magicamente si chiude. Prossima tappa, 10-12 febbraio, a Patrasso, Grecia.