Lo scorso 28 febbraio i legali della Juventus hanno presentato il ricorso al Collegio di Garanzia del Coni contro la penalizzazione di 15 punti sancita dalla Corte Federale d'Appello e lo hanno fatto depositando un documento di quasi 100 pagine.

Di questo argomento ha parlato recentemente anche l'ex magistrato Piero Calabrò, il quale in una recente intervista a Tuttosport ha sottolineato che - secondo lui - la sentenza dovrebbe essere annullata, senza che il Collegio di Garanzia del Coni la rimandi ulteriormente alla Corte Federale d'Appello.

Piero Calabrò parla del caso plusvalenze che riguarda la Juventus

'In punta di diritto, la sentenza dovrebbe essere annullata senza rinvio', sono queste le dichiarazioni di Piero Calabrò in una recente intervista a Tuttosport.

L'ex magistrato ha aggiunto: 'C’è il rischio però di sentenze paragiuridiche o metagiuridiche, come quella della Corte d’Appello, che è stata formulata su un capo di imputazione che non c’era'.

Il riferimento alle plusvalenze realizzate dalla Juventus, Calabrò spiega che quelle effettuate dalla società bianconera rappresentano il 3% dei ricavi e di conseguenza non sarebbero servite né per fare mercato né eventualmente per iscriversi al campionato.

L'ex magistrato sulla revocazione sentenza e sulle tempistiche di decisione per valutare il ricorso

L'ex magistrato anche ha parlato della decisione della Corte Federale d'Appello di revocare la sentenza del caso plusvalenze decisa a maggio 2022, quando ci fu l'assoluzione per la società bianconera: 'Il giudizio per revocazione è stato fatto al di fuori dei parametri previsti per legge, non ci sono fatti nuovi'.

Secondo Calabrò quindi le intercettazioni oggetto d'indagine c'erano già e non sono nuove.

Ha poi parlato anche delle possibili tempistiche con le quali il Collegio di Garanzia del Coni si esprimerà sul ricorso della società bianconera per il caso plusvalenze. Secondo Calabrò non bisognerà attendere molto per conoscere la decisione e quindi per capire se la sentenza sarà annullata, confermata o rimandata alla Corte Federale d'Appello.

In particolare l'ex magistrato ha previsto che la risposta potrebbe arrivare a metà aprile, in quanto non c'è attività istruttoria da portare avanti, ma solo da esaminare gli atti.

Fra le ipotesi che circolano fra gli addetti ai lavori c'è anche quella del rimando della sentenza alla Corte Federale d'Appello, la quale poi potrebbe riformulare una penalizzazione diversa.