La Juventus continua a fare i conti con le inchieste giudiziarie in corso. Da una parte il caso plusvalenze fittizie, in merito al quale il 19 aprile prossimo il Collegio di Garanzia del Coni si esprimerà sul ricorso presentato dal club contro la sanzione di 15 punti di penalizzazione stabilita dalla Corte Federale d'Appello, dall'altra la manovra stipendi, in merito alla quale a giorni si dovrebbe sapere se il procuratore federale Giuseppe Chinè deferirà il club e con quali accuse.

Intanto sullo sfondo scoppia la grana Dybala, che tramite il proprio legale Luca Ferrari, avrebbe fatto richiesta degli arretrati collegati alla manovra stipendi bis: "Se entro aprile la Juventus non pagherà gli stipendi arretrati a Paulo Dybala, la causa sarà uno scenario non remoto" ha dichiarato al riguardo il legale dell'argentino.

Paulo Dybala e la Juventus ai ferri corti

L'ex calciatore juventino potrebbe muovere causa al club per una cifra vicina ai 54 milioni di euro: "L'ultima cosa che vorrebbe fare Paulo è far causa alla Juventus perché lo metterebbe in mezzo a una tempesta mediatica - ha dichiarato l'avvocato così come riportato da Sport Mediaset -. Ma non vuole rinunciare agli arretrati della seconda manovra stipendi". Da dove viene la cifra di 54 milioni?

Se il club non accetterà le richiese di Dybala, "Paulo avrà poche alternative rispetto ad iniziare una causa che sarà duplice: intanto il risarcimento del danno per il rifiuto di formalizzare il rinnovo del contratto, poi il risarcimento per la mancata integrazione del contratto secondo quanto previsto dalle scritture firmate tra il club e il giocatore il 28 aprile 2021" ha proseguito Ferrari.

Il conto è presto fatto: Dybala potrebbe richiedere la differenza calcolata su 5 anni tra il contratto con la Roma (euro 20.155.000 lordi complessivi) e il contratto non terminato con il club bianconero (euro 69.652.000 lordi complessivi) più tutti gli stipendi arretrati. In alternativa, pare che Paulo e i suoi legali sarebbero pronti a chiudere subito la vicenda dietro pagamento immediato di 5 milioni di euro.

C'è attesa per i risvolti sportivi dell'Inchiesta Prisma

La tempesta giudiziaria in cui imperversa il club sembra non avere mai fine. Detto dell'udienza del 19 aprile e dell'ormai prossima chiusura delle indagini da parte di Chinè sul secondo filone, il 27 marzo si terrà l'udienza preliminare sul versante giustizia ordinaria.

Stando a quanto riportato oggi da Gazzetta.it, in caso di mancato rinvio a giudizio anche il processo sportivo potrebbe subire un forte scossone dato che la maggior parte dell'impianto accusatorio costruito da Chinè si basa sulle intercettazioni al centro proprio dell'inchiesta ordinaria.

Sconfessate quelle, sarebbe complesso per il procuratore proseguire nel solco sin qui navigato.