Mario Balotelli, ex calciatore dell'Inter, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Muschio Selvaggio parlando del suo passato in nerazzurro e raccontando le vicende che lo hanno portato al lancio della maglietta contro il Barcellona, gesto del quale si è detto pentito.

La dichiarazione di Mario Balotelli

Parlando del suo arrivo in nerazzurro, Mario Balotelli ha sottolineato come "da un giorno all'altro mi sono semplicemente ritrovato in prima squadra, anche se giocavo con la Primavera: ho subito un po' di nonnismo, anche se era più che altro rispetto.

Quando sono arrivato all'Inter c'erano giocatori come Materazzi ed Ibrahimovic".

L'ex giocatore dell'Inter ha continuato affermando: "Quando sono arrivato, Materazzi mi ha aiutato molto nell'inserimento, anche se dopo la vicenda col Barcellona mi ha inseguito, ma non siamo arrivati a picchiarci fortunatamente. Ricordo quella situazione, sono entrato non bene, sbagliando qualche pallone e lo stadio ha iniziato a rumoreggiare. Avevo solo 18 anni e l'ho presa molto male, ma ho sbagliato nel buttare la maglia. Ma io amavo la squadra e ci sono rimasto proprio male, quando sono arrivato a casa stavo ancora piangendo".

Sulla reazione, Balotelli ha risposto che "non era un modo per dire mi fate schifo, ma solo per non voler essere fischiato ed essere un giocatore di quei tifosi, ci ero rimasto male, volevo stare all'Inter e non capivo i sentimenti dei tifosi".

Balotelli sull'Inter: "Le devo la carriera"

Mario Balotelli parlando della sua ex squadra ha usato parole molto importanti: "Sono milanista ma all'Inter devo tutto, l'ho anche amata come squadra e mi ha fatto crescere e lanciato la carriera. Al Presidente Massimo Moratti devo tantissimo".

Parlando dei suoi allenatori, Balotelli ha sottolineato come il carattere di Mourinho fosse complicato ma che il loro rapporto fosse comunque profondo e parlando della litigata con Francesco Totti ha voluto sottolineare come "era una cosa che arrivava da lontano, quando avevo zittito i tifosi romanisti e Totti era nervoso.

Al termine del match gli ho mandato un messaggio chiedendo perchè mi avesse colpito col calcione e lui mi ha detto che non mi aveva neanche preso bene".

Sul Triplete raggiunto con l'Inter, Mario Balotelli ha le idee chiare: "Merito del gruppo e dell'allenatore, all'inizio non credevo fosse possibile aver vinto tutto. Ma l'allenatore ha fatto la differenza, perchè Mou ti carica e ti esalta. Ti fa innervosire, ti fa arrabbiare, ma tu senza saperlo tiri fuori il tuo meglio, mettendo tutto in campo per vincere, sfruttando l'adrenalina che ti trasmette".