Il prossimo 22 maggio la Juventus si ritroverà di fronte alla Corte Federale d'Appello per la questione legata alle plusvalenze fittizie e il procuratore federale Giuseppe Chiné farà la sua requisitoria con tanto di richiesta sanzionatoria verso il club bianconero.
Di quello che potrebbe accadere ha parlato l'avvocato Giorgio Spallone: "E’ ragionevole, oltre che logico, ritenere che il Procuratore Federale, - ha scritto il legale su LinkedIn - in sede di requisitoria dibattimentale, possa, al più, riproporre la richiesta precedente di 9 punti di penalità".
La Juventus aspetta il 22 maggio
Quella del 22 maggio sarà una data fondamentale per la Juventus per capire come evolverà la questione legata alle plusvalenze fittizie. Infatti, lo scorso 20 aprile il Coni aveva parzialmente accolto il ricorso bianconero, rimandando però la decisione alla Corte Federale d'appello. Adesso le parti torneranno davanti alla CAF e la Juventus potrà fare la sua arringa difensiva dopo la requisitoria del procuratore federale Chiné che ovviamente farà la sua richiesta sanzionatoria.
Su quello che potrebbe succedere la prossima settimana ha parlato l'avvocato Giorgio Spallone. Il legale su LinkedIn ha spiegato: "Il principio di “afflittività” non è assoluto, ma, all’opposto, sottomesso ai principi di “ragionevolezza e proporzionalità”".
Inoltre non è del tutto da escludere che l'eventuale sanzione possa essere spostata alla prossima stagione, come spiegato dallo stesso avvocato Spallone: "Fatta salva, in ipotesi, la traslazione della relativa applicazione da quella in corso, alla stagione sportiva successiva".
Le considerazioni dell'avvocato Spallone sui dirigenti privi di deleghe
I tifosi della Juventus si stanno domandando cosa potrebbe succedere alla squadra davanti alla Corte Federale d'appello per la questione legata alle plusvalenze.
Il Coni, qualche settimana fa, aveva rimandato il tutto davanti alla Corte, dando alcuni paletti ai quali si dovrà attenere la nuova sanzione.
Uno dei punti riguarda la questione riguarda i dirigenti privi di deleghe di cui i ricorsi sono stati parzialmente accolti. Anche su questo si è espresso l'avvocato Spallone: "Venendo meno la 'consapevolezza diffusa' la CFA non potrà - ha scritto il legale nel suo lungo posto condiviso su LinkedIn - che ricondurre la sanzione nell’alveo della richiesta del Procuratore Federale".