Nella giornata dell'8 maggio sono state rese note le motivazioni con le quali il Collegio di Garanzia del Coni ha sentenziato l'annullamento dei 15 punti di penalizzazione per il caso plusvalenze a carico della Juventus evidenziando comunque la legittimità dell'impianto accusatorio della Procura Figc che punta tutto sulla violazione dell'articolo 4.
Dopo la pubblicazione del dispositivo, si attendeva solo la fissazione di una nuova udienza con la data che è stata appena comunicata: il giorno da segnare con la x rossa sul calendario è il 22 maggio prossimo, solo allora il club conoscerà dunque la nuova sanzione rimodulata dalla Corte della FIGC.
I possibili scenari sulla decisione della Corte Federale d'Appello
In linea puramente teorica la Corte Federale potrebbe anche confermare i 15 punti comminati in primo grado ma il combinato delle motivazioni della delibera del Coni suggerisce una rimodulazione al ribasso, oltre al fatto che in sede di ricorso al Coni stesso è stata proprio la Procura ad 'ammettere' di aver comminato una pena troppo pesante e poco motivata.
Il rischio per il club è quello di essere ricacciato giù fuori dalla zona coppe europee, con una penalizzazione di punti che, stando a quando si apprende dalle ultime indiscrezioni, potrebbe aggirarsi tra gli 8 e i 10 (al riguardo rileva ricordare che la prima richiesta del procuratore federale Chinè fu di nove punti poi aumentati a 15 dai giudici della Corte).
I bianconeri conosceranno l'esito della sentenza poche ore prima di scendere in campo per la 36esima giornata di campionato al Castellani di Empoli. Dopo mancheranno soltanto due partite alla fine del campionato, tra cui lo scontro diretto con il Milan, un match che potrebbe rivelarsi ancora più decisivo in vista di un eventuale piazzamento europeo per gli uomini di Massimiliano Allegri.
Subito dopo il club dovrà affrontare il secondo caso, quello relativo alla manovra stipendi in merito al quale, stando a quanto raccolto da La Gazzetta dello Sport nelle ultime ore, potrebbe arrivare un accordo e dunque un patteggiamento anche per comunicare per tempo all'Uefa (la data ultima al riguardo è il 15 giugno) i nomi delle squadre qualificate alle prossime coppe europee.
Il patteggiamento, se accettato dalla Procura, potrebbe condurre ad una maxi multa che in molti stimano in circa 30 milioni di euro. Per capirne di più bisognerà comunque attendere i deferimenti definitivi da parte del procuratore Giuseppe Chinè.