Nel corso di un'intervista rilasciata nelle ultime ore ai microfoni di Dazn, Massimiliano Allegri ha parlato di diversi argomenti, offrendo una valutazione approfondita della passata stagione calcistica e delle prospettive della sua Juventus per quella imminente.

Il ritorno alla Juventus una sfida personale per Allegri

"Sono tornato perché era una sfida. Dopo cinque anni ho lasciato una squadra che aveva fatto la storia. Ho fatto un errore di presunzione pensando di tornare subito a vincere. Era una sfida mia personale. Ero rimasto male dopo Juve-Ajax ma questo è il calcio, non si può sempre vincere né perdere.

Lavorare sugli obiettivi di crescita sì e per questo sono soddisfatto di quanto fatto negli ultimi due anni - ha sottolineato l'allenatore livornese - Accoglienza meravigliosa, sono arrivato a Vinovo con Andrea Agnelli e non riuscivo a capire se i tifosi erano contenti o scontenti del mio arrivo (ride, ndr). Ero talmente convinto di qualità e forza della squadra che ero sereno" ha aggiunto, mostrando di avere sottovalutato i problemi che in quel momento aveva la rosa bianconera che di là a pochi giorni avrebbe perso un capo saldo come Cristiano Ronaldo.

Le problematiche incontrate la scorsa stagione e la voglia di rivalsa

Massimiliano Allegri ha poi parlato dell'anno scorso e delle vicende extra campo che tanto hanno condizionato i bianconeri sul terreno di gioco: "L’anno scorso abbiamo vissuto una situazione surreale e dall’esterno non conoscendo al completo la situazione dentro è più facile criticare e giudicare.

A Empoli 10 minuti prima della partita è arrivata la notizia che ci avrebbero tolto 10 punti ed era definitiva. In quel momento avevo due soluzioni: scegliere di dire cose più leggere o andare forte su un dato di fatto che era la classifica. Io ho messo davanti la classifica scrivendola in spogliatoio con +3 perché potevamo arrivare davanti al Milan nonostante il -10, Dopo aver perso ad Empoli abbiamo perso le speranze.

In quel momento lì ci sono emozioni e stati d’animo. Quando ci hanno tolto 15 punti è stato più facile perché dovevi dare mini obiettivi, potevi dire qualche bugia (ride ndr) e intanto scalavamo la classifica”.

A fine anno era comunque arrivata la qualificazione alla Champions League in virtù di un terzo posto che la giustizia sportiva italiana ha poi cancellato, retrocedendo i bianconeri al settimo posto relegandoli così alla Conference League.

Conference poi cancellata dall'UEFA, che ha escluso la Juventus per gli illeciti riconosciuti dalla giustizia italiana chiudendo così ogni vertenza giudiziaria.

Adesso bisogna guardare al futuro e alla stagione in corso: "In questi due anni dove la Juve non ha vinto un trofeo, credevo fosse più facile. Sono rimasti solo 3 portieri e 7 giocatori di movimento. Secondo me abbiamo fatto un buon lavoro, l’obiettivo era rinnovare la squadra. Sono arrivati sette giocatori della Next Gen in questa stagione, abbiamo ridotto il monte ingaggi e alzato il valore patrimoniale. La Juventus nei prossimi anni ha il destino nelle sue mani" ha concluso il tecnico.