Alessandro Del Piero, ex capitano della Juventus, ha recentemente riflettuto sull'evoluzione del ruolo del fantasista "numero 10" nel calcio moderno, dicendo che avrebbe perso la libertà creativa che una volta lo caratterizzava. Inoltre ha aggiunto che il calcio in Italia oggi sarebbe diventato noioso rispetto al passato ma anche in confronto ad altri paesi europei.
La riflessione di Alessandro Del Piero
L'era di giocatori come Diego Maradona, Michel Platini e Johan Cruyff, che potevano esprimere la loro genialità senza restrizioni, sembra essere un ricordo lontano.
Oggi, i giocatori numero 10 vengono spesso chiamati a seguire le rigide disposizioni tattiche imposte dagli allenatori, sacrificando la propria creatività per adattarsi a schemi di gioco predefiniti.
In una recente intervista al Corriere della Sera Alessandro Del Piero a tal proposito ha affermato: "Il calcio in Italia è diventato noioso, perché il livello si è abbassato, rispetto al passato. Qui venivano a giocare i più forti, i più grandi, tutti desideravano competere qua. Ora i più forti, i più grandi, vanno a giocare in Premier, nella Liga, persino in Francia o in Germania. Non qui. Questo vale per noi. Ma in Inghilterra il calcio non è noioso".
Del Piero ha sollevato anche l'importante questione delle aspettative e delle pressioni che gravano sulle spalle dei giovani talenti.
Con l'accento sempre più posto sulla fisicità e sull'adattamento tattico, la magia e l'imprevedibilità sembrano essere in via d'estinzione nei campi da calcio di tutto il mondo. I giovani giocatori vengono ora valutati non solo per la loro tecnica e creatività, ma anche per la loro capacità di adattarsi al gioco fisico e tattico moderno.
L'intervista di Del Piero solleva anche un'altra importante questione: la crescente disaffezione dei giovani nei confronti del calcio. La saturazione mediatica, la presenza costante del calcio in televisione e sui social media sembrano aver rimosso quell'elemento di desiderio e attesa che una volta faceva sì che il calcio fosse così affascinante.
La velocità frenetica della società moderna, la richiesta di risultati immediati e la pressione sulle giovani menti per avere successo sembrano aver influito negativamente sull'esperienza calcistica giovanile.
Inoltre, l'ascesa delle scommesse sportive tra i giovani giocatori crea ulteriori preoccupazioni. A tale proposito Del Piero sottolinea l'importanza di preservare l'essenza pura dello sport, senza lasciare che l'ombra del gioco d'azzardo ne offuschi l'integrità.