Il Collegio di Garanzia dello Sport ha confermato di aver ricevuto un ricorso presentato da Andrea Agnelli contro la Federazione Italiana Gioco Calcio e la Procura Federale della FIGC. Il ricorso riguarda la vicenda giudiziaria della manovra stipendi.

In precedenza, la Corte Federale d'Appello aveva diminuito la sanzione inflitta all'ex presidente della Juventus da sedici a dieci mesi di inibizione e l'ammenda da 60.000 a 40.000 euro, dopo il primo grado di giudizio.

L'obiettivo è annullamento senza rinvio dell'inibizione e della sanzione pecuniaria

Il ricorso di Andrea Agnelli ha come obiettivo l'annullamento senza rinvio della decisione impugnata, sostenendo la tardività dell'iscrizione e l'assenza di un procedimento disciplinare precedente all'atto di indagine della Procura Federale, in violazione degli articoli 118 e 119 del C.G.S. Inoltre, si afferma una violazione dei diritti di difesa e dei principi del giusto processo, oltre a una mancanza di motivazione riguardo alla presunta violazione del principio contabile di competenza economica.

Il ricorso mira anche all'annullamento della decisione per l'omessa motivazione su un elemento decisivo nel processo e sulla responsabilità di Andrea Agnelli nella cosiddetta "seconda manovra".

Il Collegio di Garanzia dello Sport dovrebbe ora esaminare attentamente il ricorso e prendere una decisione in merito.

La manovra stipendi e la scelta del patteggiamento da parte della Juventus

Dopo le dimissioni dell'intero Consiglio d'Amministrazione alla fine del 2022, la Procura della Federazione Italiana Gioco Calcio (FIGC) ha aperto un procedimento relativo alle scritture private tra la Juventus e i giocatori di proprietà della società bianconera nell'arco temporale dal 2020 al 2021, che corrisponde al periodo della pandemia da coronavirus.

Questo procedimento ha origine dalle indagini preliminari condotte dalla Procura della Repubblica di Torino nell'ambito dell'inchiesta Prisma, ora spostata a Roma. Secondo quanto sostenuto dai magistrati, la Juventus avrebbe effettuato un taglio fittizio degli stipendi dei calciatori, ottenendo così una riduzione dei costi registrati nei bilanci del 2020 e del 2021.

Di conseguenza, sembra che sia stata omessa la corretta registrazione di una posizione debitoria nei confronti dei giocatori.

In risposta a queste accuse, la Juventus ha scelto di patteggiare dal punto di vista sportivo, accettando una sanzione pecuniaria di 718.000 euro. Tuttavia, l'iter procedurale riguardante l'ex presidente Andrea Agnelli continua, perché come già anticipato ad inizio articolo ha deciso di presentare ricorso al Collegio di Garanzia del Coni dopo quello alla Corte Federale d'Appello.