"Non tollero più queste accuse nei confronti della Juventus": così l'ex direttore generale dei bianconeri Luciano Moggi a Radio Bianconera in riferimento alle accuse, le ennesime, mosse dall'ex Presidente dell'Inter Massimo Moratti in riferimento, ancora una volta, ai fatti di calciopoli.

Intervistato dalla Gazzetta di Parma, l'ex Patron nerazzurro è infatti tornato a parlare dello scandalo del 2006 evidenziando come, dal suo punto di vista, la propria squadra 'competesse per figura nel campionato' senza avere realmente la possibilità di vincere per via delle macchinazioni antisportive ordite dai rivali della Juventus, poi retrocessa in Serie B.

Secca la replica di Moggi, dg juventino all'epoca dei fatti risalenti al 2006, che ha ricordato come dal suo punto di vista Massimo Moratti 'dimentichi' troppi aspetti connessi a quella vicenda e non solo.

Le dichiarazioni di Luciano Moggi in risposta a Massimo Moratti: 'Non tollero più che si accusi la Juventus'

"Moratti? Sotto la sua giurisdizione è stato fatto un passaporto falso per Recoba, che è diventato comunitario quando era extra comunitario. Sotto la sua direzione, è stato chiesto a Bertini di far vincere l’Inter in una semifinale di Coppa Italia. Sotto la sua giurisdizione, suo figlio Gian Felice ha citato Moggi e la situazione è diventata il contrario di quello che prevedevano, perchè la Corte d’appello di Milano dice che Facchetti faceva una lobby di arbitri.

Il procuratori federale, Palazzi, raccontava che l’Inter era la società aveva più problemi di tutti per il comportamento illegale del suo presidente Facchetti - ha tuonato Luciano Moggi - Poi, noi diciamo il contrario ed è provato il contrario con discorsi aleatori senza nessun costrutto. Io ho provato ciò che ho detto in aula con documenti.

A me hanno stufato completamente e non tollero più queste accuse nei confronti della Juve. Sono solo che io difendo la Juve: non posso sentire dalla bocca di Moratti stupidaggini di questo tipo, perchè loro sono quelli che hanno avuto dei problemi di reato, andato in prescrizione".

Moratti aveva detto: 'Eravamo parte di un sistema più grande di noi'

Le dichiarazioni di Moggi arrivano in replica a quelle fornite da Massimo Moratti alla Gazzetta di Parma: 'Calciopoli? È stato un colpo al cuore per tutto il movimento, anni difficili per tutti, ma soprattutto per noi, privati di vittorie che avevamo meritato sul campo. Da quel periodo terribile ne uscimmo umiliati. Si può pensare che le avversità generino nuove forze, nuovi inizi, ed è sicuramente una bella filosofia. In quegli anni vivemmo la sensazione di far parte di un gioco più grande di noi, dove tutto era deciso secondo regole delle quali eravamo all'oscuro. Partecipavamo al campionato, si può dire, per niente: una sensazione opprimente. Ma Calciopoli non è stata una sorpresa. La sorpresa era il muro di omertà che gran parte del calcio aveva costruito per anni intorno a questa vicenda".