Prosegue la querelle tra Alvaro Morata e il sindaco di Corbetta Marco Ballarini.

Come noto il nuovo centravanti del Milan aveva scelto di vivere a Corbetta, un comune vicino a Magenta, strategicamente posizionato tra San Siro e l’autostrada per Milanello: una scelta insolita rispetto ai suoi colleghi che di solito preferiscono abitare nel centro di Milano o in aree vicine allo stadio o a Milanello dettata probabilmente dalla volontà di avere un po' di privacy.

Quella di cui proprio il sindaco l'ha sostanzialmente privato decidendo di rendere pubblica la sua decisione tramite un post su TikTok e Instagram che ha destato la reazione stizzita del calciatore: 'Grazie signor sindaco, ma la privacy?'

Nelle ultime ore è anche arrivata la controreplica di Ballarini che ha postato uno stemma dell'Inter con la dicitura 'Ciao'.

L'annuncio ufficiale del sindaco e la risposta di Morata

"Il campione Alvaro Morata è il nostro nuovo concittadino. Here We Go! Il bomber del Milan sta completando le formalità per trasferirsi nella sua nuova (splendida) casa qui a Corbetta. Nonostante sia un grande tifoso dell'Inter, sono felice di dare il benvenuto ad Alvaro Morata nella nostra comunità!" aveva annunciato via social il sindaco.

La risposta di Morata, arrivata via Instagram, non si è fatta attendere: "Caro signor sindaco, la ringrazio per aver violato la mia privacy. Per fortuna non possiedo oggetti di valore, il mio unico tesoro sono i miei figli, la cui sicurezza è stata compromessa dalla sua indiscrezione. Speravo che Corbetta potesse offrirmi una certa riservatezza, ma ora mi vedo costretto a cambiare casa immediatamente, grazie alla sua incapacità di gestire i social e proteggere i suoi cittadini".

Ballarini risponde a Morata con un'immagine dell'Inter

Ballarini non si è comunque arreso e in tutta risposta, nonostante la gaffe, si è servito di una storia su Instagram in cui ha pubblicato il logo dell’Inter ed un provocatorio "ciao ciao".

Poco dopo, probabilmente su consiglio esterno, ha modificato il messaggio, trasformandolo in un semplice "ciao" con due cuori nerazzurri.

Ballarini: 'Non abbiamo rivelato l’indirizzo, non credo di aver violato la sua privacy'

"Sono rimasto stupito e dispiaciuto per la reazione del calciatore, non c’è nessuna violazione della privacy, perché non ho divulgato nessun atto del comune, semplicemente visto che è stato più volte a fare la spesa, al ristorante, al bar, abbiamo voluto dargli il benvenuto.

Non abbiamo mai detto la via dove abita o qual è casa sua" ha poi dichiarato lo stesso Ballarini a LaPresse tornando sull'accaduto.

"Due anni fa - ha proseguito - i giornali avevano scritto che Onana aveva preso casa a Corbetta e non è venuto fuori nessun problema di questo tipo. Mi è dispiaciuta la sua reazione perché, pur essendo io interista, mi è sempre sembrata una persona per bene e un campione anche nell’animo, questa sua presa di posizione mi sta facendo arrivare anche insulti da alcuni suoi tifosi e seguaci, se mi avesse chiamato dicendomi di togliere il post lo avrei fatto".

Non è la prima volta che Morata fa parlare di se fuori dal campo

Di recente Alvaro Morata ha fatto molto parlare di se per questioni extra campo.

Se nelle ultime settimane ha fatto molto discutere la separazione dalla moglie Alice Campiello con cui sembra comunque essere in corso un ritorno di fiamma, già in estate il canterano (come veniva chiamato ai tempi del Real Madrid) era finito al centro di una polemica internazionale per via di un coro, piuttosto infelice, intonato insieme al compagno Rodri in occasione della parata di Madrid nella quale i due hanno celebrato il campionato europeo vinto con Spagna in estate: 'Gibilterra è spagnola!' avevano urlato.

In seguito all'accaduto, il Comitato etico dell'UEFA ha comminato una sanzione ai due con le seguenti motivazioni: "E' stato deciso di sospendere i calciatori Alvaro Morata e Rodrigo Hernández Cascante, per la prossima (1) partita di una competizione rappresentativa delle squadre UEFA alla quale avrebbero altrimenti diritto, per non aver rispettato i principi generali di buona condotta e per aver screditato lo sport del calcio e in particolare la UEFA".