I Carabinieri di Caltagirone hanno arrestato in flagranza, per il reato di atti persecutori nei confronti della ex compagna, un 49enne del posto, noto alle forze dell'ordine perché già denunciato dalla donna, anche lei del luogo.

Il pedinamento

La cronaca dei fatti risale allo scorso dicembre quando la vittima, dopo mesi di minacce, botte e costanti pedinamenti, aveva deciso di denunciare il suo ex compagno alle forze dell'ordine. La situazione però non è affatto migliorata: l'uomo non desisteva dai suoi intenti e la donna aveva dovuto presentare una seconda denuncia appena una settimana dopo, poiché continuava a essere oggetto di persecuzioni.

L'ultimo episodio è avvenuto pochi giorni fa, quando la ragazza, mentre percorreva una strada nei pressi dell'Ospedale "Gravina - Santo Pietro" di Caltagirone, ha riconosciuto l'auto dell'uomo: temendo per la propria incolumità, la giovane ha immediatamente contattato il Numero Unico di Emergenza 112, facendo scattare l'intervento dei militari dell’Arma dei Carabinieri.

L’intervento dei carabinieri e l’arresto

Grazie alle forze dell'ordine è stato possibile individuare l'auto dello stalker e costringerlo a fermarsi. Il 49enne è stato arrestato in flagranza di reato per "atti persecutori" e portato inizialmente in carcere; successivamente, convalidato l'arresto da parte dell'Autorità Giudiziaria, è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari.

Per tutto il tempo, gli operatori del 112 sono rimasti in contatto telefonico con la 37enne, aiutandola a collaborare affinché i Carabinieri potessero individuare l'auto dell'ex compagno. La giovane, impaurita ed in evidente stato d'ansia, ha indicato agli agenti la direzione presa dal suo persecutore, consentendo loro di intervenire prontamente.

Gli ultimi casi violenti nel territorio

La vicenda, fortunatamente conclusasi positivamente, riporta alla memoria fatti di cronaca con epiloghi purtroppo tragici come quello accaduto meno di un anno fa a Ramacca, nel territorio Calatino della Città Metropolitana di Catania, dove a perdere la vita è stata la giovane moldava Vera Schiopu per mano del suo compagno Gheorghe Ciprian Apetrei e ancor prima, proprio a Caltagirone, Caterina Di Stefano uccisa nel 2020 dal marito Giuseppe Randazzo - poi suicidatosi in carcere - e Patrizia Formica nel 2017 per mano del compagno Salvatore Pirronello.

È importante non dimenticare, puntare alla prevenzione di simili tragedie e alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica a non sottovalutare segnali gravi scambiandoli per episodi isolati piuttosto che allarmanti.