Presso la sede locale di Legambiente di Caltagirone è stato istituito il Comitato promotore locale del referendum per l’abrogazione della Legge n. 86 del 26 giugno 2024, conosciuta come Legge Calderoli, relativa all'attuazione dell'autonomia differenziata, oggetto di controversie e dibattiti nella recente cronaca politica italiana, che mira a dare maggiore autonomia alle Regioni a statuto ordinario su un ampio spettro di materie.

La rete del comitato

Il Comitato “Verso il Referendum per l’abrogazione della legge sull’autonomia differenziata” è sostenuto da una rete di associazioni locali, sindacati e forze politiche, che a livello nazionale hanno presentato lo scorso 5 luglio alla Corte di Cassazione la richiesta ufficiale di referendum.

Tra i promotori nazionali ci sono CGIL, UIL, ANPI, Legambiente, ARCI, ACLI, PD, M5S, Rifondazione Comunista, Sinistra Italiana e Italia Viva.

Sul territorio calatino, il comitato ha accolto l'adesione di Sud chiama Nord, Astra Associazione di Volontariato Protezione Civile, Caltagirone Bene in Comune, Cives, Mamme No Muos, Associazione G.B. Fanales, oltre a numerosi cittadini presenti all'incontro. Durante l’assemblea di costituzione del comitato calatino, Giuliana Buzzone, presidente della sezione locale “Angelo Aliotta” dell’ANPI, è stata eletta Coordinatrice del Comitato.

L'obiettivo principale del comitato è quello di riuscire a raccogliere 500 mila firme in tutta Italia entro il mese di settembre affinché si possa tenere un referendum abrogativo.

I promotori sono convinti che solo attraverso un ampio coinvolgimento popolare sarà possibile abrogare una normativa che, a loro avviso, penalizza le fasce più deboli della popolazione e le regioni già in difficoltà.

Il dibattito sull’autonomia differenziata è destinato a proseguire nei prossimi mesi, fra favorevoli e contrari.

Cosa prevede l'Autonomia differenziata

La Legge Calderoli sulla differenziazione delle autonomie regionali prevede che le Regioni possano richiedere la gestione diretta di fino a 23 materie, tra cui Sanità, Istruzione, Ambiente, Energia, Sport, Sicurezza sul Lavoro, Trasporti e Cultura.

Tuttavia, i critici della legge, tra cui i membri del Comitato, sostengono che tale normativa accentuerà le diseguaglianze tra le regioni del Nord e del Sud Italia.

Secondo il loro parere le Regioni economicamente più forti potrebbero rafforzarsi ulteriormente, mentre quelle meridionali potrebbero trovarsi sempre più in difficoltà, con conseguenze negative per famiglie, giovani e persone in condizioni di povertà e fragilità.