Di sicuro, Apple è una tra le aziende di informatica più rinomate al mondo. Nonostante i più giovani la conoscano per aver dato alla luce gli iPhone, essa è stata una dei padri fondatori dell'informatica moderna, grazie al genio di Steve Jobs e ai vari modelli di Personal Computer (quelli che oggi conosciamo come iMac) che hanno rivoluzionato l'approccio al mondo della tecnologia, allora solo alle prime fasi.

Chi decida di acquistare un iPhone è consapevole di ottenere un prodotto costoso ma che, almeno secondo le attese, si dovrebbe dimostrare in grado di offrire un'ottima esperienza utente.

Tuttavia, i progressi tecnologici nel campo software devono andare di pari passo con l'evoluzione dell'hardware sotto la scocca e se la prima componente può essere variata, l'hardware di uno smartphone resta sempre il medesimo. Questa disparità tra software e hardware ha costretto Apple a scelte drastiche, scelte che, a quanto pare, non sembrano trovare l'accordo di tutte le parti.

Gli iPhone sono via via rallentati, ma per preservare la batteria

Stando alle ultime dichiarazioni di Apple, con le nuove versioni di iOS l'azienda californiana agirebbe sul clock dei processori abbassandone la frequenza. Di conseguenza, gli iPhone si dimostrerebbero meno potenti del solito ma c'è una precisa ragione che giustificherebbe la scelta di Apple.

Per supportare le nuove funzionalità introdotte con le nuove versioni di iOS e, al tempo stesso, per preservare la batteria dall'inesorabile usura, l'azienda di Cupertino sarebbe costretta ad intervenire sul clock dei processori dei vecchi device. Il tutto per evitare l'insorgere di 'crisi' all'accumulatore integrato negli iPhone che potrebbero sfociare in improvvisi spegnimenti dello smartphone stesso, esponendo lo stesso a danni ancor maggiori.

La soluzione adottata da Apple, in pratica, consisterebbe nel preservare gli iPhone il più a lungo possibile senza però avvisare nessuno circa queste modifiche alle prestazioni hardware

Parte la prima class action per chiedere maggiore trasparenza

Non a caso, proprio in questi ultimi giorni, è stata presentata una class action da parte dello studio legale Whileshire Law.

L'obiettivo di tale manovra consisterebbe nella richiesta ad Apple di mostrare più trasparenza nelle proprie azioni, specie quando si va a modificare alcuni parametri dei propri prodotti (seppur a fin di bene).

Al momento non sono giunte risposte dalla società di Cupertino, la quale dovrà rispondere ad una vera e propria accusa legale. Quello che è certo è che Apple, d'ora in poi, farà bene a comunicare simili decisioni per evitare situazioni simili in futuro.