Risparmiare spazio, ridurre i costi, ottimizzare la funzionalità: questi gli obiettivi dei produttori della compagnia inglese ARM Holding (acronimo di Advanced RISC Machine), relativamente ai dispositivi IoT (Internet of Things), ovvero tutti quei devices smart, “intelligenti”, capaci di inviare informazioni sfruttando la rete internet.

L’ambizioso progetto consiste nell’implementare la scheda SIM nell’unità di elaborazione centrale (CPU) del dispositivo e quindi renderla parte integrante del processore stesso. Si tratterà dunque di sostituire la scheda tradizionale con una “iSIM”, un microscopico componente aggiuntivo che occuperà uno spazio inferiore rispetto a una MicroSIM , e persino a una NanoSIM, tenendo conto anche del fatto che, per quanto piccola, la SIM (Micro o Nano) per funzionare, ha bisogno di essere applicata ad un hardware che occuperebbe ulteriore spazio.

'Less is better'

La soluzione proposta da ARM si basa sul principio che “meno è meglio”. Il componente in questione non misurerebbe che una frazione di millimetro quadrato, consentendo oltretutto un notevole risparmio economico, in quanto richiederebbe un investimento minimo: pochi centesimi, contro le decine di centesimi necessari per la tecnologia tradizionale.

Allo stato attuale, la prospettiva dell’innovativa applicazione è limitata agli IoT devices, per i quali risulterebbe molto utile, date le dimensioni, ottimizzare lo spazio. Per quanto concerne l’ambito della telefonia, invece, sebbene l’aspirazione dei produttori sia quella di adeguarsi al nuovo sistema, sarà determinante la risposta dei singoli gestori telefonici nel volersi uniformare alla tendenza futuristica.

Emblematico a tal proposito il caso dell’eSIM, proposta un paio d’anni fa, idealmente rivoluzionaria, ma che non ha ricevuto un’accoglienza entusiastica, tanto da non essere riuscita a decollare, nonostante sia integrata in alcuni dispositivi, come smartwatch e Google Pixel.

In quest’ottica, data la necessità di informazione capillare, è probabile che anche questa novità venga presentata e proposta in occasione del Mobile World Congress 2018 di Barcellona.

La iSIM potrebbe infatti aprire alle compagnie telefoniche nuove e più ampie prospettive, anche in virtù della diffusione della connessione in 5G, che potrebbe determinare un grande successo a livello a globale per il mercato dei dispositivi IoT.

Qualunque sia la reazione del mercato a quest’ennesima dimostrazione del rapido avanzamento tecnologico, pare che la scheda SIM a cui siamo abituati, sia destinata a diventare un cimelio, da conservare nel cassetto in cui abbiamo riposto i primi vecchi cellulari.