Nella sera di sabato 8 ottobre sono arrivati, dopo l’ennesimo sbarco nel porto di Corigliano Calabro (Cs), anche a mormanno (in provincia di Cosenza) i primi richiedenti asilo:giovani eritrei e somali tutti tra i 14 e i 18 anni. E dico i primi perché questo rappresenta davvero un evento storico per il borgo ai piedi del Pollino, che di certo non è abituato ad “arrivi” di questo genere. Per volontà del vescovo della diocesi di Cassano alla Jonio Mons. Savino – come ha specificato in una nota la Parrocchia Santa Maria del Colle – i ragazzi, 42 per la precisione (in base al piano di distribuzione stabilito da Alfano), sono stati accolti presso il Seminario Vescovile di Mormanno e vi resteranno per il periodo necessario alla sistemazione burocratica dei loro documenti.
Lo sbarco
415i migranti provenienti dalsud Africa, che sono giunti nel porto calabrese, dopo essere stati salvati nelcanale diSicilia, a bordo dellaPhoenix. A coordinare le operazionidi sbarco laPrefettura di Cosenzaaffiancata dalle forze dell’ordine, dai sanitari del 118 e dalle associazioni di volontariato. Dopo le procedure diprima accoglienza, i migranti sono stati trasferiti, secondo ilpiano di ripartostilato dal Ministero dell’Interno, in diverse regioni d’Italia. Iminori non accompagnati sono stati, invece, accolti ed ospitati in alcunicentri di accoglienzasparsi nella provincia cosentina, tra cui il seminario Vescovile di Mormanno. Corigliano ormai è al collasso.Ma l’emergenza è ancora in atto e non accenna a placarsi.
I migranti continuano ad arrivare (100 mila quelli arrivati nei primi 8 mesi dell'anno in Italia) e la cittadina dell’alto ionio cosentino ha bisogno di supporto.
Giunti in tarda serata, i giovani richiedenti asilo hanno trovato una calda accoglienza nel polo mormannese. Sul posto, infatti, non solo medici, psicologi e volontari del settore ma anche la parrocchia e la protezione civile comunale che ha predisponendo le operazioni di prima accoglienza fornendo anche il proprio supporto tecnico-operativo nelle successive e delicate ore di arrivo dei migranti.
Le polemiche dei giorni seguenti
L’alba del nuovo giorno, però, ha risvegliato le coscienze dei più sulla questione, di certo non ordinaria, che ha scaldato gli animi. Un ricco e animato dibattito, sviluppatosi nella piazza virtuale di Facebook, ha infatti chiamato a dire la propria un po’ tutti i cittadini, coinvolgendo anche chi non risiede stabilmente in paese.
E fin qui nulla da aggiungere, anzi. È bene che si parli e si discuta, sulla scia della polis greca per cui ognuno si senta un cittadino politicamente coinvolto, purché il dibattito sia costruttivo e permetta di crescere, di confrontarsi e di evolvere. A nulla serve la sterile polemica che va ad infierire e a puntualizzare, in modo vizioso e spesso banale, su ambiti e questioni che in determinati momenti risultano superflui.
Da sempre Mormanno è stato dipinto da tutti come il luogo dell’accoglienza, della solidarietà e del sostegno verso il quale, anche in momenti difficili, non si è mai tirato indietro. Credo che questa sia l’ennesima volta che il borgo possa dimostrarlo senza se e senza ma, senza pensare ai soldi e alla burocrazia, senza soffermarsi sul politichese e sui cavilli amministrativi, senza avere paura e timore, senza pensare al colore della pelle e ad un futuro lontano.
Una comunità aperta come Mormanno è non dovrebbe crearsi problemi di questo genere in quanto non se ne è mai posti ma anzi, ha considerato l’altro, il diverso e l’estraneo come una risorsa. Credo perciò che dovrebbe farlo tanto più con questi poveri ed indifesi ragazzi con gli occhi pieni di terrore, dovrebbe mostrare il lato buono che ha, dimostrando di che grande affetto e forza è capace e mettere da parte polemiche e accuse che possono essere fatte in altre sedi e in altri momenti. Mormannesi date il meglio di voi anche questa volta!