Caso Yara Gambirasio sempre vivo nella memoria della pubblica opinione. L'assassino non è ancora stato individuato ma ora c'è un'importante novità della quale dobbiamo darvi conto. Forse ricorderete la strana storia di Andrea Pizzocolo, il cosiddetto killer di Lodi, che da persona apparentemente integrata di giorno (un padre e marito come tanti altri) si trasformava con disinvoltura in regista e predatore sessuale appassionato di pratiche estreme di notte, novello dottor Jeckyll e Mr. Hyde, un personaggio che oggi andrebbe molto di moda.



Secondo qualcuno la 18enne prostituta Lavinia Aiolaiei, uccisa dal ragioniere di Arese dal doppio volto, che abusò poi del cadavere, potrebbe non essere stata l'unica donna rimasta vittima della sua furia omicida.





Secondo l'analisi degli inquirenti di Lodi, infatti, ci sarebbero delle interessanti attinenze tra il ritrovamento del cadavere della romena e quello della piccola Yara. Ricordiamo che entrambi i cadaveri furono rinvenuti in un campo agricolo. Sarà però l'esame del dna a fare chiarezza. Al momento si tratta di mere ipotesi in attesa di conferme probatorie. Sappiamo però che anche la Scientifica di Roma sta seguendo il caso per mettere a disposizione le proprie competenze specifiche. Per farla breve il dna di Pizzocolo sarà meso a confronto con quello rilevato sugli abiti della piccola Yara.

Probabilmente ricorderete che Yara Gambirasio fu uccisa nelle vicinanze di Brembate di Sopra, comune di 8mila abitanti situato in provincia di Bergamo e precisamente sulla sponda destra del fiume Brembo.

Era il 2011 e nonostante l'impegno profuso dagli investigatori l'assassino non ha ancora un volto, non ha un nome. Il Paese di Yara resta profondamente ferito dall'accaduto e chiede a gran voce giustizia. Vedremo se davvero la sua storia è destinata ad incrociarsi con quella del Killer di Lodi.