Lutto nel mondo del cinema: il 46enne Philip Seymour Hoffman è stato trovato morto nel suo appartamento di Manhattan a New York, e stando alle prime ricostruzioni ad essergli fatale è stata un’iniezione di eroina. In seguito l’overdose e infine la morte. Il corpo del Premio Oscar è stato trovato nella vasca da bagno con l’ago ancora conficcato nel braccio, e la polizia a pochi metri dal corpo ha anche rinvenuto una bustina con l’eroina.
Vincitore del Premio Oscar nel 2005 per l’interpretazione nel film ‘A sangue freddo’ ma celeberrimo anche per le sue performance in ‘La 25ma ora’, ‘Il grande Lebowsky’ e ‘Il dubbio’, Philip Seymour Hoffman lascia la compagna Mimi O'Donnell e tre figli di sei, otto e undici anni.
A dare l’allarme l'amico e sceneggiatore David Katz, che preoccupato dal fatto che Hoffman non rispondesse alle telefonate ha deciso di contattare il 911.
Philip Seymour Hoffman aveva problemi con l’eroina fin dalla gioventù, ma alla fine aveva deciso di disintossicarsi riuscendo a non toccarne per oltre 23 anni; nel 2012 la ricaduta, di nuovo problemi con l’eroina ed altro ricovero di dieci giorni in una clinica. Sembrava che fosse tutto risolto e lo stesso Philip Seymour Hoffman aveva ringraziato parenti, amici, figli e compagna per l’appoggio e il sostegno che gli avevano assicurato in uno dei momenti più bui della sua vita.
Poi l’ennesima ricaduta e la morte per overdose sempre a causa dell’eroina.
Adesso una famiglia piange insieme ad una schiera di fan: in centinaia si sono già recati presso l’abitazione di Philip Seymour Hoffman al numero 35 di Bethune Street di Manhattan per appoggiare mazzi di fiori e lettere commemorative sul ciglio di casa.
La morte di Philip Seymour Hoffman riaccende i riflettori su un problema ampiamente conosciuto nel mondo del cinema e dello spettacolo: fama, ricchezza e danaro portano spesso ad eccessi e a voglia di provare emozioni sempre più forti, un mix che a Philip Seymour Hoffman è risultato fatale. L’ultima dose di eroina se l’è iniettata durante la mattinata di ieri. L’overdose ha poi causato la morte.
Non solo droga, ma anche ‘bravate’ come quelle commesse di recente da Justin Bieber che adesso rischia anche l’espulsione dall’Usa: eccessi e comportamenti sopra le righe si mescolano poi sino a portare ad atteggiamenti sempre più gravi e spericolati, con la droga che altro non è se non la punta di un iceberg.
Tante le parole di cordoglio giunte per ricordare Philip Seymour Hoffman; manifestazioni d'affetto provenienti dal mondo del cinema ma anche dalle istituzioni Usa, in primis quella del sindaco di New York, Bill De Blasio, che ha voluto dedicargli un pensiero commosso nella giornata di oggi.