Le condizioni di salute del campione di F1 Michael Schumacher, in coma dal 29 dicembre dopo una caduta sugli sci durante una vacanza a Meribel, sembrano non migliorare.

Nelle ultime settimane si sono rincorse le voci circa eventuali segnali di miglioramento; solo il 15 marzo la manager di Schumacher Sabine Kehm si era mostrata cautamente ottimista, confermando il processo di graduale risveglio dal coma indotto con la riduzione della terapia farmacologica.

A smorzare gli entusiasmi però sono arrivate come una doccia fredda le parole dell'ex medico curante di Schumi, parole che lasciano poche speranze di recupero per il 45enne pilota tedesco.



A sentire il parere dell'ex medico curante le probabilità di una piena ripresa del campione tedesco sembrano infatti ridursi sempre più. Gary Harstein, in un'intervista apparsa oggi nei principali giornali italiani e internazionali e riportata dall'agenzia TmNews, dichiara come sia alquanto improbabile un completo ristabilimento delle condizioni di salute del pluricampione mondiale di F1. "Sarà bene quindi prepararsi al peggio", queste le parole incontrovertibili dell'ex medico personale di Schumi.

Oltre a dare un giudizio netto sulle possibilità di recupero, Harstein ha anche duramente attaccato la lentezza e le modalità dei primi soccorsi. Dal suo blog personale, Harstein denuncia infatti "la cattiva gestione dell'emergenza.

L'elicottero, arrivato tra l'altro in colpevole ritardo, lo ha trasportato direttamente all'ospedale di Moutiers, ospedale privo di un centro specializzato nei traumi neurologici".

Oltre a questa scelta errata, Harstein insiste su altre gravi responsabilità mediche: "Se avesssero portato Schumacher direttamente all'ospedale di Grenoble senza passare da Moutiers non si sarebbe perso del tempo prezioso.

Impossibile stabilire quanto si sarebbe potuto fare in quell'ora (o forse più) di tempo buttata via, ma è certo che nel caso di traumi neurologici così importanti prima s'interviene è meglio è per il paziente".

Dal canto loro, i familiari che continuano ad assistere Michael Schumacher all'ospedale di Grenoble, si sforzano di mantenere un certo ottimismo. "Michael è sempre stato un combattente, vedrete, ce la farà".