Altissima la tensione sulle sponde del Mar Nero. La Russia non accenna a fare dietro front e l'Ucraina si appella alle potenze di tutto il mondo. Dopo il benvolere del senato russo, in Crimea sono arrivati circa 2000 uomini armati che hanno subito posto sotto assedio alcune caserme della Marina ucraina e della Guardia di frontiera; indiscrezioni dell'ultima ora provenienti da Kiev parlano di almeno 15 mila soldati russi sul territorio. Il premier ucraino Arseni Iatseniuk ha dichiarato che quanto sta accadendo non è più classificabile come minaccia, perché "questa è di fatto una dichiarazione di guerra contro l'Ucraina".
I leader di tutto il mondo attraverso una dichiarazione della Casa Bianca si sono schierati con l'Ucraina: "i leader di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Usa, il presidente del Consiglio UE e il presidente della Commissione Ie, ci uniamo per condannare la violazione della Russia all'integrità territoriale dell'Ucraina". Il presidente americano Barack Obama, precedentemente, aveva contattato lo "zar" Putin il quale aveva rifiutato qualsiasi tipo di contatto tra la due nazioni e di non voler ritornare su i suoi passi. A poche ore di distanza, la Cancelliera Merkel ha provato a contrattare con la Russia e cercare di comprendere le sue motivazioni; contattato, Putin ha legittimato la sua azione come difesa degli interessi dei cittadini russi dagli esponenti ultranazionalistici, ma si è detto disposto a intraprendere l'apertura di un "gruppo di contatto" per lavorare sulla situazione e appianare la crisi russo-ucraina.
Aspettiamo ora di vedere come si evolverà la vicenda.