Annamaria Franzoni è una donna "socialmente pericolosa". Condannata a sedici anni di reclusione per l'omicidio del figlio Samuele Lorenzi, commesso nel 2002, la madre di Cogne è stata sottoposta ad una perizia psichiatrica con lo scopo di stabilire se è a rischio recidiva, cioè se potrebbe ancora essere in grado di uccidere. Il responso è stato anticipato dalla trasmissione "Quarto Grado", presentata da Gianluigi Nuzzi.

Secondo il parere di Augusto Balloni, l'esperto incaricato dal Tribunale di Bologna di effettuare la perizia sulla Franzoni, questa soffrirebbe di un: "disturbo di adattamento", manifestato con "preoccupazione, facilità al pianto, problemi di interazione con il sistema carcerario", dato che continua a definirsi innocente. Dunque, secondo il professor Balloni, la donna presenta condizioni di "pericolosità sociale" e ha bisogno di essere seguita attraverso una psicoterapia.

L'anticipazione data da "Quarto Grado" non è piaciuta all'avvocato difensore di Annamaria Franzoni, Paola Savio, secondo la quale i contenuti della perizia psichiatrica effettuata sulla sua assistita sono più profondi e complessi e non possono essere etichettati con una semplice "pericolosità sociale". Il legale, innanzitutto ricorda che le conclusioni del suo consulente, professor Pietro Pertini, sullo stato psichico della donna, sono diametralmente opposte a quelle di Augusto Balloni; poi evidenzia come lo stesso Balloni non abbia parlato di una mera pericolosità sociale, ma di "residua pericolosità sociale" che, di conseguenza, potrebbe essere contenuta con una psicoterapia.

Dettagli non trascurabili questi, poiché Annamaria Franzoni, dopo aver scontato un terzo della pena che le è stata comminata per l'omicidio del figlio, ha chiesto gli arresti domiciliari, come prevede la legge per le donne che hanno almeno un figlio con meno di dieci anni. A questo punto, la palla passa al Tribunale che, perizie alla mano, dovrà decidere se dare o meno alla Franzoni la possibilità di scontare il resto della pena nella sua casa.