Ormai è un appuntamento periodico, e sempre più spesso le persone leggono notizie come questa passivamente, dimentichi dell'immane tragedia che esse rappresentano. Nuovi morti, nuove lacrime da versare per chi ha a cuore queste povere persone che, alla ricerca di un sogno, di un lavoro, di una nuova vita, si spengono senza aver neppure la possibilità di ribellarsi ad un destino così tragico.
Oggi, al largo delle coste siciliane, la fregata "Grecale" ha accostato un peschereccio al cui bordo si trovavano circa 566 profughi. Oltre a questi, sulla barca c'erano anche una trentina di cadaveri.
A decretarne la tragica fine, secondo le prime testimonianze, è stata l'asfissia causata dagli spazi ridotti dell'angusto locale in cui le vittime erano state messe. Caricati sopravvissuti e salme, verranno portati al porto di Pozzallo (Ragusa), dove il sindaco Luigi Ammatuna attende amareggiato per l'ennesima tragedia legata all'immigrazione, e prepara le celle frigorifere per ospitare l'infausto carico.
In politica, come sempre, non mancano le accuse di una fazione nei confronti di un'altra, così come le infinite richieste di provvedimenti al fine di porre un freno a queste continue tragedie.
Sono ormai tanti, infatti, i comuni e gli enti che chiedono al governo di intervenire, uno fra tutti il prefetto di Ragusa, Annunziato Vardé, che lancia un appello al ministro Alfano e dichiara di confidare nelle misure promesse dal governo.
Nelle giornate di oggi e domani sono previsti gli arrivi di altre barche che, durante i loro viaggi, hanno soccorso migliaia di emigranti desiderosi di raggiungere le coste italiane in cerca di un sogno.
Un sogno che, forse, non potranno raggiungere mai.