Il 2 luglio scorso durante la processione della Madonna delle Grazie a Oppido Mamertina, in provincia di Reggio Calabria. La statua era stata fatta fermare per circa 30 secondi dai portatori davanti alla casa di Peppe Mazzagatti 82 anni di Oppido Mamertina, condannato all'ergastolo per omicidio ed associazione a delinquere di stampo mafioso, che si trova agli arresti domiciliari a casa per motivi di salute. Tutto questo alla presenza di due sacerdoti, il sindaco e altre autorità civili del paese ed il comandante della locale stazione dei Carabinieri, l'unico che, indignato per l'accaduto, ha lasciato la processione assieme ai suoi sottoposti.
Il maresciallo Marino non ha voluto che il suo gesto passasse inosservato, poiché i suoi militari erano ai lati della statua e, niente hanno fatto, perché ci fossero subbi sul loro clamoroso gesto, il cui significato è una netta presa di distanza da una pratica diffusa in tutti i paesi della piana di Gioia Tauro. La vicenda è ancora più grave perché prima della processione il maresciallo Marino aveva incontrato gli organizzatori della processione raccomandando loro di non fare atti strani come "inchini" o "omaggi", evidentemente senza alcun risultato apprezzabile.
La scomunica del Papa
A sole due settimane dalla scomunica di Papa Bergoglio agli esponenti della Ndrangheta, ciò che è accaduto a Oppido assume un significato particolare perché sembrerebbe che nulla possa contro il terrore suscitato dai boss, nemmeno la scomunica papale.
E' chiaro che i principali responsabili dell'accaduto sono i sacerdoti, i quali non avrebbero dovuto consentire che si usasse la statua della Madonna per scopi diversi da quelli religiosi, e contro di essi la diocesi di appartenenza ha annunciato provvedimenti disciplinari.
Il terrore che attanaglia le popolazioni del territorio calabrese è tale da calpestare ogni elementare regola etica e morale.
E' un elemento ancestrale insito nella cultura del calabrese, il quale vede lo Stato come un "infiltrato", "uno che disturba" e "che si deve fare i fatti suoi". Altro che Europa, qui ancora deve essere fatta l'Italia.