Elena Ceste, scomparsa da Costigliole d'Asti oltre sei mesi fa, resta al centro di un mistero che non si riesce a svelare.

Sono in molti a pensare che il marito, Michele Buoninconti, sia colpevole o comunque coinvolto in qualche modo nella sua sparizione. I primi a pensarlo sono proprio i suoi stessi parenti, anche se la famiglia di Elena continua a difenderlo.

Ma perché si pensa alla colpevolezza del marito? Quali sono gli elementi che lo collocano in una posizione dubbia?

Il problema fondamentale sta nelle sue dichiarazioni, di cui alcuni particolari non tornano.

Elena Ceste: gli elementi dubbi sul marito

Proviamo a capire cosa non convince delle dichiarazioni di Michele Buoninconti.

  1. Michele sostiene di aver trovato gli abiti della moglie in giardino, in due mucchietti separati: da una parte (vicino casa) le pantofole e il maglione, dall'altra (vicino al cancello) i pantaloni, la biancheria intima e le calze contenitive. Ma se Elena ha camminato con le calze indosso fino al cancello, perché queste sono state ritrovare perfettamente pulite?

  2. Sempre le calze sono oggetto di un'altra riflessione. La mattina in cui Michele si presenta in caserma per consegnare le calze, i carabinieri fanno notare che sembrano uscite dal cassetto della biancheria. Poco dopo Michele torna con gli occhiali e chiede di scambiarli con le calze. Perché mai voleva le calze indietro?

  3. C'è anche il diario di lavoro che Michele ha consegnato, in cui è stata appuntata la scomparsa di Elena, con un atteggiamento ritenuto freddo i distaccato.

  4. Secondo Giallo, il padre di Elena Ceste avrebbe confessato ad un'amica, che rimane anonima,  la sua ipotesi che il parroco e Michele si siano messi d'accordo per rinchiudere Elena in un convento ad espiare le sue colpe.

E mentre i dubbi su Michele restano, le indagini provano ad andare avanti, ancora senza successo.