Tragedia in Brasile. Un viadotto in costruzione è crollato nella città di Belo Horizonte schiacciando sotto le sue macerie un autobus di linea, due camion e un automobile, il drammatico bilancio è di due morti e diciannove feriti, alcuni dei quali in gravi condizioni. La struttura che ha provocato il gravissimo incidente è una delle opere previste e non ancora completate per i mondiali di calcio. Poco distante dallo stadio Mineirao, che l'8 luglio ospiterà una delle semifinali del campionato del mondo.

Quella delle opere per i mondiali, soprattutto le strutture, come tristemente confermato oggi, è una situazione drammatica, un tema bollente che ci riserverà nuove e sconcertanti rivelazioni una volta spenti i riflettori dalle partite.

Le due vittime causate dal collasso del viadotto non sono le uniche legate al mondiale, almeno altre dieci ne vanno aggiunte a questa drammatica lista. Quelle degli operai più sfortunati che hanno preso parte alla grande giostra delle costruzioni . L'ultimo degli operai immolati al mondiale è morto folgorato da un fulmine mentre lavorava all'impianto elettrico dell'Arena Parental di Cuiabà.

Il mondiale calcistico è ai quarti di finale, entra nel vivo per avviarsi in dirittura d'arrivo, ma il tributo pagato in soldi e vite umane è già decisamente troppo grande. Tutti contenti in Brasile nel 2007, al momento dell'assegnazione, l'unico pensiero era rivolto al 1950, alla voglia di riscatto per quel campionato perso in casa. Oggi, con i conti in rosso e il grave costo di vite umane, sappiamo che alla fine se samba si ballerà non sappiamo se lo si farà tristi o allegri.