L'ennesimo richiamo dell'Unione Europea ai gruppi dirigenziali del nostro Paese, stavolta si parla dell'acqua. L'Ue avvia una procedura contro l'eccessiva contaminazione di arsenico nelle acque italiane. Il nostro Paese sarebbe così non in regola con le normative europee in materia nonostante gli siano già state concesse tre deroghe per regolarizzare la situazione. Aperta procedura di infrazione.
Ue: 'Nelle acque italiane c'è troppo arsenico'
Sul banco degli impuntati in Europa per l'Italia arriva ora la contaminazione delle acque. Nelle acque ad erogazione pubblica sembra esservi diluita una eccessiva quantità di arsenico che non le rende potabili.
È stata così aperta una procedura di infrazione dalla commissione europea che mira a punire "l'incapacità dell'Italia a garantire che l'acqua sia destinata anche al consumo umano". Il territorio più colpito da questa mancanza sembra essere quello laziale.
Secondo la vigente normativa europea l'Unione ha fornito agli stati membri ben 48 parametri specifici da rispettare nel flusso di erogazione delle acque. Secondo quanto si legge in una nota della commissione europea però la terza deroga fornita all'Italia circa un anno fa per permettere al Paese di rientrare nei canoni stabiliti non è stata rispettata. Sembra così inutile concedere l'ennesima deroga con lo scopo di permettere allo stato di rientrare nei valori stabiliti.
La zona più contaminata è il Lazio
Nell'ultima deroga la richiesta della commissione europea sembra essere stata in riferimento alla richiesta verso lo stato italiano di assicurare la disponibilità ai privati di acqua potabile necessaria al fabbisogno dei neonati. Nella nota della commissione che l'Italia era tenuta ad informare la costantemente la commissione dei progressi svolti in questa direzione.
La nota si conclude con un'attenzione particolare alla regione Lazio che sarebbe la più colpita dal disagio. Leggiamo che secondo i dati in possesso della commissione la normativa non sarebbe stata rispettata in ben 37 zone del Lazio.