Paolo Maldini, ex capitano del Milan, nonché della nazionale di calcio, è stato assolto dai giudici della seconda sezione della corte d'appello di Milano, per mancanza di prove, dall'accusa di corruzione e accesso abusivo all'archivio dell'agenzia delle entrate. Secondo i giudici, infatti, non ci sono prove né che la società Velvet, società riconducibile all'ex capitano, abbia versato soldi a un funzionario dell'agenzia, né che lo stesso Maldini - difeso dall'avvocato Danilo Buongiorno - abbia ricevuto "illeciti vantaggi fiscali". Maldini aveva infatti chiesto informazioni - al funzionario dell'agenzia delle entrate - riguardo la situazione economica di un soggetto con il quale avrebbe voluto intraprendere una relazione d'affari.

Secondo i giudici questa richiesta avanzata a Bressi (il funzionario) - si legge - "non era in sé illecita, in quanto aveva a oggetto notizie in possesso dell'amministrazione finanziaria che, a determinate condizioni, possono essere accessibili ai terzi. Non si trattava di dati totalmente coperti dal segreto d'ufficio, in altre parole, e la cui conoscenza poteva essere conseguita solo tramite l'accesso abusivo all'archivio informatico dell'Agenzia delle entrate".

Ancora, continuano i giudici, Maldini - nelle intercettazioni - non solo si limita a richiedere genericamente informazioni riguardo eventuali pendenze fiscali, e senza fare riferimento ad alcun accesso a sistemi informatici - né, a maggior ragione, riguardo alle modalità di accesso a quest'ultimi - ma sottolinea anche - indirettamente - la sua buona fede, e la volontà di rimanere all'interno dei confini della legalità, accompagnando alle richieste un genuino: "è una cosa che si può fare, no?

". I giudici, infine, sottolineano che la richiesta avanzata da Maldini al funzionario non era di per sé illecita in quanto aveva a oggetto notizie che - a determinate condizioni - possono essere accessibili a terzi, e che mai nelle conversazioni - anche successive - Bressi ha fatto menzione all'ex-calciatore che egli, per aver accesso a queste informazioni, abbia abusivamente acceduto all'archivio dell'agenzia delle entrate.