Nuovi sviluppi sulla morte di Fortuna Loffredo, la bambina di sei anni deceduta a Caivano, paese poco distante da Napoli. Il 24 giugno la piccola precipitò nel vuoto da un balcone posto al settimo piano dell'isolato 3, nel Parco Verde, un insieme di case popolari considerato un ambiente ad alto rischio criminoso. La caduta fu ritenuta accidentale ma, alla luce di nuove indagini, la vicenda sembra assumere nuovi aspetti angosciosi: si parla di abusi sessuali subiti dalla vittima nei mesi che hanno preceduto la sua morte. Sarebbe questa un'ipotesi emersa dall'autopsia effettuata sul corpicino della piccola Fortuna.

L'inchiesta

Durante le prime indagini, erano state avanzate perplessità circa le cause che avevano portato alla morte di Fortuna Loffredo, in quanto c'erano alcune anomalie sulla dinamica della disgrazia. Un esempio era l'assenza della scarpina destra sul corpo della vittima. Altro particolare rilevato dagli inquirenti era che nello stesso palazzo era morto, un anno prima, un altro bambino: Antonio Giglio di anni 3, anche lui per una presunta caduta accidentale. Il giorno della propria morte, Fortuna si era recata a casa del piccolo Antonio per giocare con la sua sorellina. In virtù di questi dubbi, sia la procura di Napoli Nord che i carabinieri, hanno proseguito la indagini in tutte le direzioni.

E, alla fine di luglio, il Ris rilevò tracce di sangue e un pelo sugli abiti e su un capo intimo che la bambina indossava al momento della caduta dal balcone. L'altro particolare che gli investigatori stanno esaminando è che entrambi i bambini precipitati nel vuoto erano privi della scarpetta destra al piede. Un indizio che apre un altra possibilità: la presenza di un serial killer. Il che farebbe assumere a questa triste vicenda, che ha visto spegnersi due piccole vite, aspetti inquietanti molto simili a quelli del delitto di Yara Gambirasio.

La madre di Fortuna, Domenica Giordano, venuta a conoscenza che la figlia avrebbe subito violenze fisiche, in preda ad una rabbia disperata, ha urlato che se non le daranno giustizia, se la farà lei stessa perché è meglio andare in carcere e sapere che il mostro non può uccidere più nessuno. Anche i nonni di Fortuna Loffredo chiedono che vengano alla luce le vere cause della morte della loro nipotina e, soprattutto, vengano individuati gli assassini, onde evitare che possano morire altri bambini. È per questa motivazione che, per cercare di risolvere questo mistero, hanno chiamato in loro aiuto gli avvocati Angelo e Sergio Pisani, attualmente legali anche della famiglia di Ciro Esposito, il giovane morto negli scontri tra ultras in occasione della finale di Coppa Italia tra il Napoli e la Fiorentina. Ma, essendo troppo presto per giungere a certe conclusioni, gli investigatori continuano le loro indagini in tutte le direzioni fattibili.