Elena Ceste è ufficialmente morta. Il cadavere ritrovato in avanzato stato di decomposizione nella giornata di sabato, 18 ottobre nelle campagne dell'astigiano, precisamente in località Chiappa, è quello di Elena Ceste. A decretarlo è stato l'esame del DNA prelevato dai resti miseri di quel corpo ormai irriconoscibile, che ha confermato la piena compatibilità con quello della signora Ceste. Ma non è finita, anzi, adesso le indagini degli inquirenti sono concentrate sulle cause che hanno determinato la scomparsa della signora di Costigliole D'Asti.

In pratica adesso si cerca di capire se si sia trattato di un omicidio o di un suicidio e soprattutto sul perché di un simile gesto.

Caso Elena Ceste: dal DNA arriva la sentenza di morte. Ma è omicidio o suicidio?

Ricordiamo che la Signora Elena Ceste, madre di quattro figli, è risultata scomparsa il 24 gennaio scorso e a nulla sono valse le indagini immediate circa le ricerche effettuate dai carabinieri, fino alla svolta di sabato, con il ritrovamento del corpo nelle vicinanze dell'abitazione della vittima. Il marito della signora Ceste, Michele Buoninconti, che per primo si era accorto della sua scomparsa, aveva prontamente sporto denuncia presso le autorità competenti il 24 gennaio scorso, mostrando un senso di incredulità e sgomento per l'accaduto.

L'uomo aveva raccontato ai carabinieri che la sua donna lo aveva pregato di recarsi a scuola, a prendere i figli, in quanto non stava troppo bene. Poi, sempre secondo quanto spiegato dal Buoninconti, da quella volta non l'avrebbe mai più vista. La notizia ufficiale della morte gli è arrivata con la notifica delle autorità, confermandogli che il corpo ritrovato vicino casa sua è quello di sua moglie.

Ma da quanto tempo il corpo di Elena Ceste era lì? Possibile che le ricerche partite proprio dalla casa della signora, ed allargatesi poi in seguito a macchia d'olio, non abbiano riscontrato alcuna presenza di quei poveri resti? Le indagini attualmente sono svolte nel più stretto riserbo, ma è facile ipotizzare che si batteranno varie 'piste', a partire dall'ipotesi che il cadavere di Elena Ceste sia stato trasportato in quel canale, dopo la sua morte.

Come è intuibile ipotizzare che, chi ha compiuto un gesto simile, nel caso si fosse trattato veramente di omicidio, abbia voluto intenzionalmente depistare le indagini. Già, ma se è stata uccisa, dove è avvenuto l'omicidio? E il movente qual è? Sono questi i prossimi quesiti a cui le indagini in corso dovranno necessariamente dare risposte certe, per capire come realmente si siano svolti i fatti e per dare finalmente giustizia ad una donna, ma soprattutto spiegare a quattro bambini il perché non hanno più una madre.