Tre giorni di tregua sembravano un segnale positivo, ma in via del Mare a Canneto di Caronia i due vigili del fuoco del comando di Messina che rappresentano un presidio h24 hanno solo potuto constatare i danni dopo essere accorsi richiamati dalle sirene d'allarme che rilevavano i fumi dei nuovi incendi. Alle 10:10 del 30 settembre si sono inceneriti una sedia ed il cellofan che ricopriva un tavolo. In un altro appartamento, un sacco di indumenti prendeva fuoco quasi contemporaneamente. Dopo qualche ora prendeva fuoco alle 18 un lato del sedile dalla parte dell'autista di una Fiat Bravo di un imprenditore che era tornato per prendere alcune cose dalla casa che aveva lasciato, posteggiata da pochi minuti sul lato ovest della via del Mare.

La stessa cosa, ad un furgone, era accaduta circa una settimana prima. Negli stessi orari prendevano fuoco anche un divano ed un libretto su Padre Pio che aveva un inserto metallico sulla copertina. C'è da dire però che le bruciature sui sedili, tecnicamente sono assurde se ipotizziamo una qualche energia elettromagnetica.

Infatti per il solito principio noto come "gabbia di Faraday" l'interno di un'auto con carrozzeria metallica viene schermato, ed un forte campo elettromagnetico, in teoria, viene fermato all'esterno e non potrebbe causare un surriscaldamento del metallo presente nei sedili. A meno che la bruciatura in questione non sia dovuta ad un malfunzionamento della resistenza del riscaldamento dei sedili, che possono essere installati in quel modello di auto.

Nel frattempo l'apparato burocratico che dovrebbe sforzarsi di risolvere il problema, sembra essersi impantanato. Dopo la presenza per due mesi di volontari della Protezione Civile a spese della regione, è stato rinviato l'incontro tra il sindaco Biringheli ed il ministro Alfano, mentre dopo l'inizio degli studi del materiale in mano ai consulenti, la risposta è stata rinviata al 31 dicembre.

Questa data, molto in là nel tempo, non risolverà nell'immediato i problemi dei cittadini che sono stati costretti ad abbandonare le case, e lascia all'esiguo numero di vigili che stanno controllando la zona, il compito di spegnere quei piccoli incendi che continuano a nascere nei posti più strani.