Potrebbe presto diventare una realtà la presenza dell'Ebola in Italia. Le news a oggi 15 ottobre raccontano di un'accentuata psicosi collettiva soprattutto verso gli immigrati che provengono dall'Africa, il che produce perlopiù isterismi e non reale senso del pericolo. Soltanto riferendoci alla giornata di ieri, l'allarme è stato lanciato ben due volte, a Roma e a Milano, ma possiamo immediatamente confermare che non si tratta di ammalati del virus che sta mettendo in ginocchio il continente africano. In questo articolo faremo il punto della situazione a oggi 15 ottobre, sottolineando come l'Italia potrebbe arrivare impreparata qualora l'Ebola decidesse di arrivare anche nel nostro paese.
Virus Ebola Italia, news al 15 ottobre: la psicosi collettiva sugli immigrati
Si può parlare realmente di psicosi collettiva per la questione del virus Ebola in Italia. News aggiornate al 15 ottobre raccontano come a Roma un uomo di origine somala ha avuto un malore nell'ufficio immigrazione di Roma con perdita di sangue dal naso. Immediatamente sono partite le precauzioni, è stata chiamata l'ambulanza, l'uomo è stato trasportato d'urgenza all'ospedale dove il test per l'Ebola è risultato negativo. L'uomo, comunque, non tornava in Africa da due anni e la diagnosi è stata di crisi epilettica. Cambia la scena, ma la situazione è la medesima a Milano: durante un'udienza al tribunale, un imputato ghanese ha avuto all'improvviso un malore con perdita, anche in questo caso, di sangue dal naso.
È stato immediatamente applicato il protocollo del ministero della Salute e l'uomo è stato trasportato d'urgenza in ospedale dove ancora una volta il test è risultato fortunatamente negativo.
Virus Ebola Italia, news al 15 ottobre: le misure predisposte dal ministero saranno all'altezza?
La domanda che sarebbe più utile porsi è se l'Italia è all'altezza di un'eventuale penetrazione del virus Ebola nel paese.
Intanto, queste sono le misure predisposte dal ministero della Salute: stanziamento di 5 milioni di euro, posizionamento di 88 medici nei porti e negli aeroporti con l'aggiunta di 216 "tecnici". I numeri sono considerati piuttosto bassi, ma c'è anche un lavoro di intelligence che permette un monitoraggio degli spostamenti dai paesi africani più colpiti, la Liberia, la Sierra Leone e la Guinea, verso l'Italia.
In un'intervista rilasciata al giornale Il Fatto Quotidiano, il ministro Lorenzin ribadisce come sia assolutamente necessario "innalzare i livelli di sicurezza e informazione". Il problema per l'eventuale arrivo dell'Ebola in Italia è che il nostro paese non ha voli diretti per le nazioni africane maggiormente coinvolte nell'epidemia, il che complica fortemente la capacità di prevenzione: in poche parole, una qualsiasi persona, una volta giunta in uno qualsiasi dei paesi europei che presentano voli diretti, potrebbe prendere un volo per il nostro paese, senza che sia possibile conoscere la provenienza originaria. La soluzione è una concertazione a livello europeo ed è quanto auspica il ministro Lorenzin.
Intanto, però, il protocollo pensato dal ministero della Salute risulta essere contraddittorio, e potrebbe accrescere la psicosi: la procedura prevede che qualsiasi paziente con febbre sia trattato come possibile veicolo virus dell'Ebola. Ebbene, i medici ritengono improbabile che un malato di Ebola possa mettersi in viaggio (data la virulenza della malattia) e se la malattia è in fase di incubazione non presenta sintomi e comunque non è da considerarsi contagiosa.