La Statunitense Brittany Maynard aveva solo 29 anni e soffriva di un tumore al cervello. Diagnosticatole a Capodanno, lo scorso Aprile i medici le avevano riferito che le sarebbero rimasti solamente 6 mesi di vita. La donna, ormai nella fase terminale del cancro, aveva scelto il suicidio. Brittany aveva caricato sul web alcuni video e nell'ultimo annuncia la sua scelta definitiva, video che lunedì scorso aveva già avuto 9,5 milioni di visualizzazioni. Ringrazia la famiglia, tutti i suoi cari e gli amici che sempre le sono stati accanto, l'hanno sostenuta durante questa dura battaglia e le hanno donato gioia e speranza.
Conclude il video con queste parole: "Oggi è il giorno che ho scelto per morire con dignità". Sean Crowley, un portavoce dell'associazione a favore dell'eutanasia, "Compassion and Choices" ovvero "Compassione e Scelta", informa che la giovane donna è morta verosimilmente sabato 1 Novembre nella propria casa.
Brittany abitava a San Francisco e si era dovuta trasferire a Portland, in Oregon, uno dei pochi Stati degli USA che consente il suicidio medicalmente assistito rispetto al quale era risultata idonea. Nonostante il 30 Ottobre dice di sentirsi meglio e di non essere più sicura di volerla fare finita, si spegne sabato sera affiancata e abbracciata dalle persone che maggiormente ama. Erano presenti la madre Debbie Ziegler, il marito Dan Diaz e il padrino Gary Holmes.
La decisione della ragazza ha infuocato gli animi ed ha dato vita a numerosi ed infuocati dibattiti. Debbie, 56 anni, fino all'ultimo aveva sperato in un miracolo. Non giudica il gesto della figlia: "Non è compito mio dire come deve vivere e non è compito mio dire come deve morire".
Anche il Vaticano si esprime in merito a questa triste e tragica vicenda.
Parla attraverso il vescovo spagnolo Ignacio Carrasco de Paula: "Il suicidio assistito non è una scelta dignitosa. Non giudichiamo le persone ma il gesto in sè è da condannare". Il vescovo infine aggiunge che l'eutanasia è un'assurdità.