Massimo Giuseppe Bossetti non è più in isolamento e si è ormai abituato a dividere il suo tempo con altre tre persone come lui detenute nel carcere di Bergamo in quanto accusato di avere delle responsabilità nella tragica morte di Yara Gambirasio, tredicenne di Brembate.
Il suo legale (Avv. Claudio Salvagni) fa notare che il primo periodo in carcere non era stato facile, in quanto l'uomo è stato minacciato poiché le persone accusate a torto o ragione per reati di pedofilia sono da sempre malvisti nell'ambiente del carcere.
Posso anticiparvi che nel corso della prossima settimana sarà avanzata richiesta di incidente probatorio mirato a esaminare le tracce di dna su slip e leggins di Yara Gambirasio.
Se tale iniziativa viene presa è lecito pensare che si intende mettere in discussione il precedente esame. Dove vogliono arrivare i legali dell'uomo? Probabilmente ne sapremo di più dalla viva voce di Salvagni, intervistato dalla trasmissione Iceberg che andrà in onda il 7 novembre 2014 sulle frequenze di Telelombardia.
Vi ricordo che Massimo Bossetti in questi mesi si è costantemente dichiarato innocente, incassando peraltro il pieno sostegno dei familiari a partire dalla moglie Marita Comi che, durante un'intervista rilasciata al collega Luca Telese, ha sottolineato che il reale assassino deve essere ancora a piede libero in quanto suo marito non sarebbe mai capace di atti simili. Nelle prossime settimane ne sapremo di più.
Ricorderete che durante la fase iniziale delle indagini qualcuno lasciò intendere che la turpe azione contro Yara Gambirasio poteva configurare una sorta di vendetta nei confronti del padre. La famiglia ebbe modo di smentire seccamente il tutto e tale ipotesi sembra destituita di fondamento. Gli inquirenti impegnati nella ricostruzione del caso dovranno dimostrare che è davvero Bossetti l'uomo responsabile della morte di Yara Gambirasio.
Qualcuno lascia intendere che potrebbe esserci anche una seconda persona coinvolta, dato che sono stati trovati altri peli di origine umana sul cadavere della ragazzina ma al momento non risultano altri indagati mentre in un primo momento si sospettò di un extracomunitario subito risultato estraneo alla vicenda.