Regna ancora una certa confusione nella ricostruzione della morte della giovane Yara Gambirasio di Brembate. In base alle ultime news e secondo il medico legale, la ragazza potrebbe essere stata uccisa quando era ancora vestita, attraverso l'uso di un oggetto atto a far male, come ad esempio un utensile, un martello o un sasso o un colpo portato con particolare violenza. Qual è dunque il ruolo delle ferite da arma da taglio di cui si è tanto parlato?

Ultime news Yara Gambirasio a novembre 2014

La persona detenuta perché sospettata dell'omicidio di Yara Gambirasio si chiama Massimo Bossetti e le ultime news su di lui ci dicono che sarà presto nuovamente sentito dagli inquirenti. Sappiamo che per gli avvocati difensori del'uomo Yara è stata uccisa (non si è sempre detto che è morta di ipotermia?) in un luogo diverso da quello del drammatico ritrovamento e dunque l'ormai tristemente campo di Chignolo. Gli avvocati intendono soffermarsi sull'esame delle telefonate di Bossetti dalle quali emerge il profilo di un uomo irreprensibile, devoto alla famiglia e con un pensiero fisso: il suo lavoro. La difesa intende avvalersi di specialisti del comportamento per dimostrare che Bossetti è una persona normalissima e addirittura abitudinaria.

La drammatica vicenda di Yara Gambirasio ha profondamente segnato un'intera comunità che aspetta risposte da parte dela Magistratura.

Nella fase iniziale dell'inchiesta si sospettò di un cittadino extracomunitario che risultò poi estraneo ai fatti. Si ipotizzò inoltre che l'aggressione alla ragazzina fosse da interpretare come una sorta di vendetta nei confronti del padre. I genitori rispedirono al mittente sdegnati tali illazioni, a loro avviso prive di fondamento.

Yara quel maledetto giorno era stata in palestra per gli allenamenti. Era una ginnasta promettente che godeva della stima dei suoi allenatori. Una ragazzina così giovane da non poter avere "scheletri nell'armadio" neanche volendo. Bossetti da parte sua si dice non colpevole. È stato a lungo in isolamento in carcere. Solo in seguito è stato sistemato con altri detenuti, ma inizialmente appariva segnato, depresso, finito in un guaio più grosso di lui. A novembre 2014 il giallo su Yara Gambirasio aspetta ancora il finale.