I recenti fatti di Roma hanno ancora una volta dimostrato quanto il nostro Paese sia corrotto, al punto che le notizie di cronaca riguardanti casi di corruzione e mazzette siano ormai quotidiane e non ci meraviglino più. Poi ci sono i dati che ci mettono a confronto con altri Paesi e ci fanno capire ancora di più quanto questo Paese anneghi nella corruzione, come il rapporto Corruption Perception Index 2014, a cura di Transparency International, il quale riporta le valutazioni degli osservatori internazionali su 175 paesi del mondo. I dati sono disarmanti.

Primi nell'Ue e tra i G7 per corruzione

L'Italia risulta essere il paese dell'area Ue più corrotto, posizionandosi al 69mo posto per trasparenza. Raggiunto da Bulgaria e Grecia. Primo anche tra i Paesi che fanno parte del G7. A livello mondiale non raggiungiamo neanche la sufficienza in trasparenza. Addirittura siamo superati da Sud Africa e Kuwait e seguiti solo da Montenegro e dall'isola africana di Sao Tomé. Nel G20 siamo superati da tutti i Paesi europei, ma anche da Usa, Canada, Arabia Saudita e Turchia. Ai primi posti si collocano Danimarca e Nuova Zelanda, agli ultimi Nord Corea e Somalia. Se può consolarci, comunque, la media delle 175 nazioni continua a non raggiungere la sufficienza in trasparenza.

Più precisamente, il sessantanove percento dei Paesi ha punteggi inferiori a 50.

Perché siamo messi male

Bisogna dire che il freno del crollo nelle posizioni è merito della legge Severino e ai nuovi poteri attribuiti all'Autorità anticorruzione, nominandone come presidente Raffaele Cantone. Ma non abbiamo segni positivi a causa degli scandali relativi all'Expo e al Mose.

Scandali di portata internazionale. Infine, ci sono le mancate leggi che l'Ue ci sollecita su temi quali autoriciclaggio, prescrizione e falso in bilancio. Per non parlare della lentezza dei processi e delle mancate condanne per corrotti e corruttori. La politica dovrebbe occuparsi con più incisività di queste problematiche troppo spesso rinviate in questi anni.