Ieri sera alle 19:50 il traffico aereo dell'aeroporto Leonardo da Vinci di Roma è stato bloccato per allarme bomba. Un passeggero sloveno del volo della compagnia "Niki" diretto a Vienna avrebbe detto a una coppia di passeggeri che il congegno elettronico che stava maneggiando era il dispositivo con cui avrebbe fatto saltare l'aereo. I due si sono precipitati dalla hostess e dal primo comandante che ha dato immediatamente l'allerta anti-terrorismo, spostando l'aeromobile, già in fase di rullaggio e pronto al decollo, in un'area più isolata dell'aeroporto. L'allarme è scattato immediatamente: alcuni aerei non hanno potuto decollare in quanto solo una pista è rimasta utilizzabile, con conseguenti ritardi nel traffico aereo.
Nel frattempo, la polizia, i vigili del fuoco e gli artificieri hanno circondato il velivolo. Soltanto quando la situazione sottobordo era sotto controllo è stato dato l'ordine al comandante di avvertire tutti che avrebbero dovuto lasciare l'aereo. Il ritardo era stato giustificato da problemi tecnici, ma alcuni passeggeri avevano iniziato a insospettirsi, fra cui lo sloveno che, invece di scendere insieme agli altri 81, si è nascosto in fondo alla fusoliera dove è stato poi trovato e ammanettato.
Le ricerche nella stiva sono iniziate immediatamente, ma nessun ordigno è stato rinvenuto né ad un primo controllo né ad uno più accurato. Interrogato dalla polizia, lo sloveno ha dichiarato che gli italiani avrebbero capito male la sua frase. In ogni caso il passeggero sloveno è stato fermato, interrogato e denunciato per procurato allarme. Lo scalo da Vinci è tornato alla normalità solamente alle 23:10, quando l'allarme sicurezza è rientrato. Agli sfortunati passeggeri del volo per Vienna è stato offerto di imbarcarsi su altri aerei in partenza per la stessa destinazione, ma alcuni hanno preferito rinunciare al viaggio.
L'aereo è poi ripartito questa mattina, una volta completati tutti gli ulteriori controlli di rito, ma non tutti i passeggeri hanno ritenuto di imbarcarsi, forse per scaramanzia.