Dopo le innumerevoli denunce fatte dal comitato di Montichiari, Lav e Lega ambiente, l'allevamento di cani Beagle destinati alla sperimentazione scientifica, ha chiuso il suo triste capitolo. La prima sezione penale del tribunale di Brescia ha emesso la sentenza: un anno e sei mesi sia per Ghislane Rondot, co-gestore di Green Hill 2001 della Marshall Bioresources e della Marshall Farms Group, sia per Renzo Graziosi, veterinario. Un anno al direttore Roberto Bravi.

Grande soddisfazione per tutti, anche per il presidente della Lav, Gianluca Felicetti, esprime la sua gratitudine soprattutto per le persone che per questa causa hanno lottato, esponendosi in prima persona, senza preoccuparsi delle conseguenze.

Il risultato ha un significato anche simbolico, perché non solo ha fatto parlare di una problematica molto triste e disumana che purtroppo esiste, ma ha anche dimostrato che l'essere uniti per una causa comune, è fondamentale perché nessuno ha il diritto di procurare sofferenza inutile.

Un ringraziamento a tutte le persone che nel 2012 hanno aiutato le associazioni a cui sono stati dati i beagle in affido, ai volontari, a Occupy Green Hill, alla guardia forestale, che ha vissuto e preso a cuore tutta la situazione. Un tenero pensiero anche all'allevamento Morini, dove ci sono ancora beagle che aspettano un'adozione.

Come queste, altre realtà esistono, anche per i "primati", che con la nuova legge dovrebbero essere tutelati, ma che concretamente sono ancora prigionieri e, purtroppo, ci sono in un laboratorio (e chissà quanti altri), ancora duecento scimmie usate per le sperimentazioni, che non potendo essere più "sfruttate", vengono tenute in gabbia ad aspettare la fine dei loro giorni. 

Comunque sia , questo articolo è soprattutto una continuazione, un pensiero di speranza...ed è dedicato alle persone che hanno reso possibile intanto, questo fantastico risultato, e altri che seguiranno......e a tutti quei bigolini e animaletti pelosi, più sfortunati..............che non ci sono più.