Secondo le indagini condotte dalla Procura della Repubblica di Ragusa la madre del piccolo Andrea Loris Stival, Veronica Panarello, potrebbe aver agito da sola, forse vittima di raptus, senza cioè avvalersi di complici.

Il procuratore capo di Ragusa, Carmelo Petralia, ha comunicato che dopo aver monitorato computer, cellulari e vari profili dei social network utilizzati alla Panarello non si è rilevato nulla di interessante ai fini delle indagini, contrariamente a quello che molti si aspettavano. A questo punto le indagini potrebbero essere chiuse nel mese di giugno 2015.

C'è l'ipotesi che quel drammatico mattino la Panarello abbia compiuto l'insano gesto in piena autonomia, ma la stessa continua testardamente a dirsi innocente e respinge le accuse che le sono rivolte.

La prossime mosse dell'avvocato Villardita

Forse ricorderete la figura del cacciatore che ritrovò il corpo. Va precisato che l'uomo risulta ancora formalmente indagato. L'avv. della Panarello sta intanto per chiedere al tribunale del riesame la liberazione della sua assistita. Riuscirà a ottenerla? Difficile dirlo. Da una lettera della donna si evince che i suoi rapporti col marito Davide sono compromessi. Veronica rimprovera sostanzialmente al marito di averla abbandonata nel momento della massima difficoltà.

L'uomo, autotrasportatore di professione, inizialmente è sembrato assumere una posizione neutra ma ha finito per prendere le distanze alla luce di quello che emergeva dalle indagini dei magistrati.

Gli altri familiari di Veronica, padre, madre e sorella, le sono rimasti vicini anche se la sua posizione resta complicata. Veronica Panarello dice di trovarsi male in carcere e in particolare soffre la lontananza dal secondogenito Diego.

Un delitto rimasto senza un perché

La comunità di Santa Croce Camerina (Ragusa) è rimasta particolarmente scossa dall'accaduto. Secondo l'autopsia il bambino, di 8 anni d'età, è stato strangolato con alcune fascette solitamente usate dagli elettricisti. Una volta chiuse, queste fascette sono molto resistenti e possono essere sciolte solo previo taglio con coltello o forbici. Quello che resta da capire, di questo infanticidio, è soprattutto il movente, che al 29 marzo 2015 è rimasto un mistero.